giovedì 30 dicembre 2010

capito che... #1

 


Se, in mezzo al caos e distruzione,
riesci a creare il tuo personale equilibrio,
non ci sarà mai nessuna distruzione che potrà lederti...
 


 


Sii l'albero che si piega ma non si spezza.


 


 

lunedì 13 dicembre 2010

Viaggio

Il mio viaggio è iniziato da qui. Sono partita con la speranza nel cuore e una piccola valigia di poche esperienze e molti sogni. Ho camminato su parecchie strade e attraversato parecchi ponti. In alcuni crocevia mi son fermata a riposare e a riflettere, nell'attesa di trovare quello che stavo cercando, anche se non sapevo cosa fosse. Ho avuto discese folli che ho affrontato correndo a braccia aperte e inevitabilmente sono svivolata in fretta schiantandomi al suolo, in altre ho scarpinato pian pianino. E il peso della mia piccola valigia aumentava di volta in volta, con meno sogni ma molte più esperienze. Le salite mi sfiancavano, se correvo arrivavo a metà col fiatone e mi fermavo; se camminavo pian piano ce la facevo ma con troppi sacrifici. Sempre trascinandomi la mia valigia...
Sono caduta molte volte, ho sbucciato le ginocchia, ho ridotto il mio cuore a striscioline sottili sottili e cercato di ricomporlo come meglio potevo, ma certe ferite non si rimarginano mai e a volte basta molto poco per farle ritornare a sanguinare.
Il mio viaggio è finito qui, da dove son partita. Tutto, nel bene o nel male, mi ha riportato alla partenza. Adesso ho una grossa valigia dove le mie esperienze sono inversamente proporzionale ai miei sogni. Non sono triste perchè son tornata qui, perchè il mio viaggio non è stato all'indietro, è stato circolare. Ho fatto il giro e son tornata perchè quello da cui scappi ti segue sempre e perchè in fondo è proprio qui quello che sto cercando. Ma dopotutto, non mi è mai importato molto della destinazione o dell'arrivo, mi son goduta il viaggio, nonostante le salite, il sole a picco di mezzogiorno, le scarpinate sul truciolato. Nonostante le cicatrici. Nonostante il mio scappare da me stessa...
 

domenica 12 dicembre 2010

Saggezza popolare

Se i gatti si strusciano, si sta per alzare il vento forte.
Metti le salsiccie ad essiccarsi solo con la tramontana.
Lo scirocco è dannoso per le coltivazioni.
Se i gabbiani volano in città i pescatori non lavorano.
Nel giorno di S.Michele si vede che tempo farà per tutto l'inverno.
Nun ci su case senza spine, nè eredità senza corna.
 


Questo e altro... Stare dalla nonna non è male per niente...
 

martedì 9 novembre 2010

Bah

La gente è strana, strana davvero! Ultimamente ho notato che la stupidità umana raggiunge livelli epici quando è corredata da una gran dose di superbia. Ciò mi fa pensare. E rivalutare. Poi è impressionante la capacità di cattiveria che raggiunge l'essere umano quando fa gruppo. Un gruppo di idioti è più pericoloso della bomba nucleare a mio giudizio... Ma grazie a questo, ho finalmente chiaro un bel pò di cose che mi sfuggivano! E ora che il quadro è completo, posso fare deliziosamente quello che la gente comune di norma fa, stufarmene e abbandonarlo! In compenso feisbuc mi manda ad muzzum le richieste di amicizia, giochini e minchiatine... E dopo hotmail, il faccialibro è davvero troppo...
Tutto sta prendendo una piega davvero insolita, ma preoccuparmene non è necessario. Non per me almeno.
 

sabato 30 ottobre 2010

Reset

Crollano i miei castelli al suono di mezzanotti solitarie. Trovo la mia pace. Quel nero che credevo di conoscere così bene, mi appare ormai familiare e amico. La falce fa il suo lavoro e io non piango più. Sorrido.
Ho trovato la mia pace nelle mie fini. Va bene così... Sorrido e lascio andare. A ogni respiro altro dolore mi abbandona, portandosi con s'è ricordi splendidi. Altre notti felici al di là del tramonto. Va bene così. Sto bene così.
Non cerco ragioni, non servono. Non cerco spiegazioni. Nessuno perdona, ma lo farò io. Non servono parole, non servono spiegazioni. Va bene così. Sto bene così.
E nel ventre benedetto aspetto e sorrido. Fiori impertinenti nascono nell'asfalto più sporco. E sorrido.
Schiaccio reset, azzero, e torno alla vita.
Il resto se ne può andare a fanculo.
 

mercoledì 22 settembre 2010

Lettera a te

Ti auguro buon viaggio, e tutte le cose belle a cui ambisci. Quel successo che tanto brami, e quella donna che tanto sogni.
Ti auguro tutto questo e molto di più. Molto di più.
Ti auguro di trovare quel te stesso che credi di avere sotto mano, di accorgerti di quanto siano belli i tramonti, ma ancora di più le albe. E che la vita non è fatta solo di denaro, nè di divertimento. Che la gente è più bella quando non è troppo superficiale. Ti auguro questo e molto di più. Si, molto di più.
Ti auguro sogni che son fatti di vetro, da proteggere e custodire per evitare che si rompano in mille pezzi. Ti auguro donne che non ti meriteranno, e ti auguro di capirlo, così d'accorgertene che c'è molto di più oltre lo specchio. Ti auguro qualche cicatrice, piccola piccola, che tu possa farne tesoro e vanto, così da vecchio tu possa essere saggio. Ti auguro tutto questo e molto di più. Ancora di più.
Ti auguro di aver voglia di sentire l'odore del mare, talmente tanto da ritrovarlo in mezzo allo smog cittadino. Ti auguro la bramosia di profumi a te familiari, e crisi d'astinenza della tua gente. E ti auguro quella solitudine che ti farà scoprire quanto è importante tutto ciò, la commozione di tornare nella tua terra e la felicità di ritrovare i tuoi cari.
Ti auguro ogni battito, ogni freno, ogni soffio di vento che ti porterà in alto, ma non nella piramide sociale. La vera ricchezza sta nel cuore e nell'animo, e ti auguro che tu un giorno possa capirlo.
Quando e se succederà, io sarò qui, con la mia vita fra le dita, in un esistenza semplice ma piena di margherite, dove le uniche cose importanti sono le fusa di un gatto, il caffè la mattina e una casa piena di sole. Ti auguro che non sia troppo tardi.
Ti auguro tutto questo e molto di più. Troppo di più.
E spero tanto tu possa ottenerle.
Davvero.
 

lunedì 13 settembre 2010

Gemma

Ho pensato che fosse bellissimo. Più bello di come lo ricordavo. Mi sono chiesta se pensasse la stessa cosa.
Mi sono chiesta come ho fatto tutto questo tempo senza di lui, e se per lui fosse stato lo stesso.
Mi sono chiesta cosa sia successo, e perchè fossimo arrivati a questo punto.
Mi sono chiesta se potevo dargli un'altra chance... Ma ho avuto paura.
Troppe ferite, troppe lacrime, troppe delusioni.
Non ho più fiducia.
Non c'è più quella gioiosa spensieratezza che mi fa pensare che andrà tutto bene. C'è solo pessimismo, paura, tristezza e sconforto.
Nessuna parola dolce per me, solo che sono più grassa.
Come posso fidarmi?
Lo specchio mi chiede chi sono, e le mie ginocchia doloranti adesso cedono.
Non posso fidarmi, non ci riesco.
Ho pensato che se avrebbe voluto mi avrebbe fatto cambiare idea, non c'ha neanche provato. Non come avrei voluto almeno.
Voglio essere una gemma rara.
Scalare montagne e attraversare deserti non basteranno a possedermi.
Ma ho desiderato che almeno qualcuno ci avesse provato...
 

sabato 11 settembre 2010

Sproloqui

Una ferita per labbra. Sproloqui su sproloqui. Improvvisamente mi viene in mente Jack di Lost. Non c'entra nulla, forse è il vino che mi spinge verso queste strane associazioni. Ma non ho bevuto. Non abbastanza. Stavolta no, mi mantengo lucida, lucida e imponente. Mi si evita, devo dimagrire penso. Ma non ha senso. Ho cicatrici ancora aperte e stralci di autostima per la via. Ho bisogno di sicurezza. Ho bisogno di ripredere in mano me. Ho bisogno.
Bisogno. Bisogno. Bisogno. Bisogno.
E' da un pò che non mi coccolo, è da un pò che nessuno mi coccola.
Sola.
Triste.
Perduta.
Devo solo smetterla. Si lo so. Ma io ho smesso. Ho smesso di sperare. Ho smesso di aspettare.
Non ci saranno finali felici per noi, non dopo tutto questo, non dopo tutte le umiliazioni, gli insulti, gli attacchi. Stavolta no. Puoi salirmi sopra se ci riesci, ma non uccidermi. Non si può, non lo permetto. Anche se il cuore sanguina, e non ci sono più lacrime. Ma non mi si può trattare così. Non più.
Il tempo è scaduto. Vado via. Ogni possibilità è stata sprecata. Nessuna vendetta, non da me. Ci penserà la madre a vendicare le sue figlie, quando verrà il momento. Quando. Verrà. Il. Momento.
Io resto qui, a raccogliere i cocci di quello che non è più.
Forse un giorno, ci sarà un finale felice anche per me...


Neve
 

mercoledì 8 settembre 2010

Sotto la neve

Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve, morirà domani...


Le nuvole non mi spaventano più. Quando il cielo diventa cupo e le nubi cariche di pioggia promettono burrasche, io sarò fiduciosa. Ogni inverno viene seguito da nuove primavere...
E l'abbandono pesa di meno. Il dolore si fa meno acuto, non si è mai soli nel leccarsi le ferite. I nodi improvvisamente sembrano meno difficili da sciogliere...
Sarà la mia nube rossa a parlare o il cuore insanguinato, non so, ma ci sono ancora semi nascosti sotto la terra. E la neve non inaridirà quel grembo fertile... C'è ancora posto per quel dolce cancro che riempie le mie albe...
Speranze passate e future portano luce in notti solitarie, la voglia di quell'abbraccio non si è ancora assopita ma porta disincanto e paura. La solitudine mi è ostile. Il sonno greve porterà in grembo nuove aurore. E un nuovo inverno ci sorprenderà dopo la calda estate. E resterò così, fredda e immobile sotto la neve, in attesa di nuovi boccioli e nuovi inizi. Speranzosa e impaurita come una fanciulla alla sua prima notte di nozze. Calda e pura tornerò alla luce, quando giorno si farà. Di ogni carezza farò tesoro, di ogni mano tesa per rialzarmi, di ogni parola nè farò sostegno; e altro dolore al dolore porterò sui miei palmi ma tutto ciò non inaridirà i campi... E ti ricorderò come una dolce estate, come una dolce coperta sul cuore, tu che sei venuto a riscaldare le mie notti buie e tristi, tu che sei venuto a dare gioia dove sembrava non potessero fiorire neanche le ginestre. Un cuore batte e ora lo so, sento la terra ed è solo questo che conta... Non c'è aridità, non c'è sterilità e solo questo conta...


E' stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati...
 


 





lunedì 30 agosto 2010

L'odore dell'autunno

Ho bisogno di sentire l'odore di terra bagnata dopo un temporale. Riesco già a sentire Mabon.
Quest'anno Samhain porterà una grande rinascita...
E io sarà qui a respirare...
 



 

sabato 28 agosto 2010

Buoni propositi

Buoni propositi per vita nuova:


1. Dimagrire
2. Trovare lavoro (il primo e il secondo punto possono accavallarsi o scambiarsi di posto, ed è cosa gradita)
3. Prendere casa. Casa mia e solo mia.
4. Prendere un gattino su cui riversare tutto il mio amore sprecato
e giuro: sarà l'unico destinatario di tutto l'amore che posso. Ho deciso.
5. Spassarmela


Nel mezzo di tutto questo devo anche elaborare un lutto d'amore, convincermi che non sono io quella sbagliata, e sopratutto ritrovare la "me stessa" che ho soppresso a favore di un "noi due", ritrovarla e legarmela a una caviglia. Non sia mai che la perdo di nuovo!


Intanto ho iniziato a correre, dopo 7 anni che non lo facevo più e giuro, non è piacevole, ma liberatorio si. Parecchio si! Ho da un pezzo cominciato a distribuire curriculum a chicchessia. E sognando sognando, mi guardo intorno per una possibile maison... Ma poco poco. Di sto passo potrebbe passare mooooooolto tempo... Cosa che mi disturba alquanto.
E infine, devo pure fare tutto ciò col mal di denti. Quando sto sotto stress mi viene fuori un pezzettino di dente del giudizio e fa un male cane... C'è chi affila le unghie, io metto i denti!
Tengo botta! Ferita, dolorante, moribonda e demotivata, ma sto ancora in piedi! E non ho nessuna intenzione di crollare... Solo di inciampare, di tanto in tanto...
 



 

martedì 24 agosto 2010

Morta

Odio i blog chiusi. Mi fanno sentire in trappola. Chiusa, senza via di uscita... Ho l'impressione che le mie parole non sia libere di fluire... E gli sfoghi restino bloccati in gola senza poterli rigurgitare...
E' solo una mia impressione lo so. Probabilmente dovuta al mio egocentrismo. E' possibile.
Ma ho dovuto farlo... Non voglio e non posso essere accusata per sfoghi del momento. Non voglio che nessuno cerchi fra le righe qualcosa che è totalmente sputtanato sulle righe. Me stessa.
Non voglio che nessuno travisi le mie parole. Nessuno che non m'importi almeno.
Perchè la verità è proprio questa. Al momento, c'è così vuoto dentro me, che aprire bocca mi causa solo guai.
E no, non è dolore. Non ancora almeno. Non riesco a tirarlo fuori, abbracciarlo, lasciarlo andare. Non riesco a piangere, anche se so che sono lì, e possono scappare fuori da un momento all'altro.
Non riesco a soffrire.
Ho messo in modalità off il cuore.
E non riesco a cambiare questo stato.
Nessun dolore, nessuna emozione. Nulla di nulla.
Se qualcuno mi chiede cosa provo, io rispondo nulla. Non sento nulla.
Sento solo un grosso mattone fermo sul petto che non mi fa respirare.
E basta.


Miserabile.
Credo che la morte, in fondo, sia proprio questo. La fine è così.
Un tasto off che non ti permette più di emozionarti.
Io sono morta.


Quando il dolore è più grande
poi non senti più


ed è proprio vero...



 

mercoledì 18 agosto 2010

Niente




Si resta soli - Vinylika


Perchè lei non ha più nulla da perdere. Non c'è niente che valga più la pena. Niente che l'aspetti dietro l'alba...
Nessuno con cui fare programmi, niente più da perdere. Nessuno che l'aspetti la sera, nessuno che cucini più per lei. Non c'è nessuna gattina da coccolare, e nessun uomo che la scaldi la notte. Niente futuro da programmare. Niente tendine arancioni da appendere. Nessun lavoro figo e un attico tutto suo. Niente che riempi il vuoto. Nessuno.
Non c'è rimasto nulla per lei.
E' scivolato tutto via come acqua giù per lo scarico...
E' tutto vuoto.
Tutto finito.
Non c'è più nulla che la stimoli.


Anche le farfalle sono andate via...


C'è rimasto solo vuoto. Vuoto e buio.
 

domenica 15 agosto 2010

L'amore perduto

E dovunque io mi volti, torni in mente tu. Presente e prepotente.
Dovunque il mio sguardo si posi, ti vedo.

Rimane solo un grande vuoto. Un buco nero che inghiotte. Resistere non serve. Arrabbiarsi è inutile.
Raccoglierò il mio orgoglio ormai a brandelli, i miei stracci, gli strumenti. E mollerò la presa.
E quando tutto sarà finito, rinascerò dalle ceneri. Nuova e splendida.
Ma non ci sarà più spazio, amore, per noi!


...per sentirmi vivo
ti ucciderò...


E morirò con te a mia volta.
E nonostante tutto, mi resterai dentro per l'eternità... 





mercoledì 4 agosto 2010

L'appesa

Bisogna lasciarsi andare
far cadere le monetine
lasciare che il corvo becchi gli occhi




Abbandonarsi. Smettere di lottare.
Arrendersi
 

venerdì 30 luglio 2010

Specchio

Lo apro...
Non ci si può vergognare del dolore...


 


Quando il dolore è più grande... Poi non senti più.
E per sentirmi vivo, ti ucciderò...


 


Mi sono guardata allo specchio... e non mi sono riconosciuta.
Erano anni che non succedeva, stavo bene nella mia pelle, molto bene.
Mi sono guardata, e non ero io.
Troppa acqua sotto i ponti è passata, troppo dolore... Troppe promesse non mantenute.
Mi sono chiesta cosa fosse successo. E perchè.
Mi sono chiesta dove fossero finite le farfalle, e le mani. Quelle palpitazioni infinite che ti fanno vibrare tutto il corpo.
Dove sono finite le emozioni?
I progetti, i sogni, tutto l'amore del mondo dov'è finito tutto ciò?
Mi sono guardata allo specchio e non c'era nulla. Io non ero nulla. E ho avuto pena di me.
Cosa è capitato?
Ho gli occhi tristi, i capelli spenti e non mi curo più...
Non ho più cura di me. E nessuno si prende cura di me. Mi sono sentita sola.
Mi sono guardata allo specchio e non ho visto nulla. E ho avuto paura...
Paura.
E non trovo più le farfalle, non trovo più ragioni, motivi, emozioni, non trovo più le mani.
E tutto ciò che credevo di tenere saldo fra le mani, m'è scivolato via, ma non me ne sono accorta...
Sono vuote.
Insignificanti.
Mi sono guardata allo specchio e non mi son riconosciuta. Non l'ho più riconosciuto.
Ho perso quel punto di riferimento che mi faceva essere viva
E adesso dovrò sovvertire anche le mie carni per non morirne...
Ma qualcosa di me è perso per sempre...
Ancora una volta...

 

martedì 27 luglio 2010

Quando

Perchè quando il tarlo del dubbio si insinua non si può più tornare indietro...
Quando le accuse sono più dei complimenti...
Così come le ferite più delle carezze...
Quando smetti di parlare e non sai più cosa sta passando nella testa dell'altro...
Quando non ci si capisce più...
Quando non ci si perdona più...
Quando quello che hai costruito è crollato alla prima pioggerella primaverile...
Quando tutto è effimero e improvvisamente la terra trema...
Quando non sei tu che sovverti, ma il mondo intorno a te...
E' proprio allora che muori.
 

giovedì 22 luglio 2010

Terra

Il mio mare, la mia sabbia, l'odore di salsedine che mi inebria di primo mattino, il crepitio della legna sul fuoco. Strade conosciute, asfalto familiare, i gattini randagi, le urla del pescivendolo. Voci amiche, chiaccere familiari con persone interessanti, la mia lingua madre. Tramonti sempre diversi, Pantelleria in lontananza nei pomeriggi di autunno, quelle costellazioni che riesci a vedere solo da qui. L'umidità, l'afa, il freddo pungente. Cappotti pesanti, e vestiti leggeri fin troppo caldi. Mani, mani che si stringono, che parlano, che suonano, che pregano, che fumano, che comunicano. Mani che bevono. Mani che tormentano i capelli. Che scrivono. Che si annoiano, che battono su una tastiera. Odori, sapori, colori della mia terra. Qualcosa che lontano da qui non c'è. Qualcosa che non vorrei lasciare mai.
E che forse dovrò fare...
 

domenica 18 luglio 2010

Man of the honor



 


Ci sono persone che restano, anche quando se ne vanno. Uomini del momento. Un momento fisso che può durare un'eternità. E anche quando vanno via, quando non ci pensi, anche quando non ha più importanza; quello che hanno lasciato risuona nell'aria per sempre. Come un eco, a ricordarci di loro, a ricordarci che possiamo essere migliori. Sempre. A ricordarci che passo dopo passo possiamo avvicinarci a quella grandezza a cui l'uomo, dall'alba dei tempi, aspira. E che solo pochi riescono ad ottenere. E a volte neanche lo sanno.


Ciao Nonno, stammi bene fra le nuvole,
e dai un occhiata a Giuseppe,
è nuovo lassù.


 

Non

Non condivido quello che dici
ma lotterò fino alla morte purchè tu possa avere il diritto di dirlo...


Non sbagliare a parlare. Non fare tardi. Non essere troppo espansiva. Non vestirti in maniera provocante. Non pensare. Non pensarla come alla massa. Non essere presuntuosa. Non essere saccente. Non esagerare. Non parlare solo con un ragazzo per non essere fraintesa ma parla anche con i niubbi. Non tradire. Non deludere. Non insultare. Non rispondere. Non essere irrequieta. Non fraintendere. Non avere opinioni tue. Non distinguerti. Non essere diversa. Non vivere.


 


Forse esagero, è vero. Forse sono troppo indipendente. Troppo per non vivere sola. Forse ho troppi opinioni. E troppi pensieri. Forse me ne frego troppo se faccio tardi o se la gente pensa il peggio, o se fraintendo, e non parlo con i niubbi. Forse.
Forse si. Forse no.


Ma sono così.


E io non sbaglio a parlare, io non voglio i piedi in testa. E' diverso...


Quello che sono
è frutto di ciò che ho vissuto.


E lo difenderò con le unghie e con i denti
dovessi morire nel farlo...
 

sabato 17 luglio 2010

Vuoi?

Va bene che non so cosa voglio
ma
di sicuro so cosa NON voglio!


Di questi tempi è una grande conquista anche questo!


Ci vorrebbe una botta di culo, si! Una bella botta di culo!

domenica 11 luglio 2010

L'importante

L'importante è non perdersi mai di vista.
Tieniti stretta. Lasciati andare.
Ma non perderti mai di vista.
Quello che vuoi è quello che sei.
Quello che sei, è ciò che la Terra ha fatto di te.


Magnificamente unici.
Inevitabilmente soli.


Ma tu, non perderti mai di vista.


Io mi tengo per mano,
tristamente felice.

domenica 27 giugno 2010

Miserabile vita

Quello che ci rende migliori, appassionati, che ci sprona, che ci rende vivi
è la continua ricerca di qualcosa.
L'uomo dei sogni, un lavoro che ci soddisfi, uno status quo equilibrato e moderatamente felice.


E se, per caso, raggiungiamo i nostri obiettivi,
che si fa?


 


Ci si annoia.


 


Forse è meglio struggersi.
 

lunedì 21 giugno 2010

Certe canzoni

Certe canzoni
parlano per te
e certe canzoni lo dicono meglio...


Prendi il mio proiettile,
usalo contro di me.
Unisci al mio proiettile,
la rabbia che porti in te...


 






Non sapevo dirlo meglio...

venerdì 18 giugno 2010

Densi silenzi

Quando il dolore è più grande
poi non senti più

Io non odio. Mal sopporto, un pò detesto, m'innervosisco, m'infastidisco; ma non odio. Più che altro non tollero certi atteggiamenti passivi. Non tollero la gente che non chiede scusa. E che si chiede perchè non gli parlo, quando poi non risponde su msn. Non tollero i finti menefreghisti, quelli che quando ti parlano ti usano come uno specchio, e hanno sempre modo di darti la colpa delle loro mancanze, o comunque vada devono sempre avere ragione loro. Che ti spiegano le cose come si fa con un bambino di 3 anni, e che, secondo loro, se mi ostino a non capire non è perchè sto vedendo la cosa da un altro punto di vista, ma perchè non capisco e basta. Quelli che pensano che io sia stupida, che non possano finire con 1 a 0 per me, perchè sono più colti, più avanti, più aggiornati, più.
Non tollero chi mi sottovaluta a tal punto.
In compenso loro non tollerano la mia proverbiale insistenza, resistenza e intolleranza verso certi atteggiamenti protettivi da insicuro del cazzo. E ovviamnte li faccio a pezzi come mi capita. Di solito nel modo sbagliato.
E vai di insulti, di offese, di musi lunghi e di ultime possibilità che non sono mai le ultime, ma sempre le penultime.
Sono stata drastica lo so.
Ma il solo pensiero di infilarmi in elucubrazioni che dimostrano nella certezza scientifica chi è Dio, e che io ho torto marcio non c'ho voglia. Neanche minimamente. Sono stanca di sentirmi trattata come una celebrolesa. O come un ignorante. Che mi si aggredisca solo perchè volevo delle spiegazioni. Perchè volevo sentire che dall'altra parte non c'è solo una tremenda alessitimia, un computer pieno di numeri e statistiche, ma da qualche parte un pò di voglia e di perseveranza nel salvare un amicizia che oramai era solo a senso unico...
Se non ci tieni, non ci tieni.
Penso che 6 mesi di silenzio bastino a dimostrarlo.
Bastano anche a dimostrare che quello che io vedevo come un fratello, non lo era in realtà. E che, da stupida quale sono e venivo vista, mi sono immaginata tutto.
 

Qualcuno mi chiese perchè sono così arrabbiata. Non ho avuto riscontri, risposte, certezze, o anche solo un segnale di vita mentre io cercavo in tutti modi di riprendere qualcosa che mi era sfuggito di mano. Sempre in modo sbagliato ovviamente.
Dopo 6 mesi il nulla. E ho dimenticato tutto, perchè io rimuovo quello che mi fa soffrire e mi lascia solo la rabbia. Non ricordo più nulla. Ho un problema serio con le emozioni forti. Dimentico le cose belle, figuriamoci le brutte...
Perchè non riesco a spiegarmi nulla... E' rimasto solo un enorme punto interrogativo sopra la mia testa.
Solo dubbi e rabbia. Per una persona a cui ho permesso ferirmi, e l'ha fatto.
Starà più attenta la prossima volta, proprio come fa lui.
 

Nello spazio che adesso riempi c'è
frutto acerbo di densi silenzi che
colleziono da tempo
come scheggie di inferno
 

giovedì 10 giugno 2010

Strada in salita vol 2

Ci sono persone che non hanno tutto spianato. Non vivono in belle case, con famiglie da mulino bianco, con un futuro già programmato. Non ci sono principi azzurri, nè facoltose università, nessuna vita agiata, nè lavori pronti. Nè carriera, nè successo, nè vacanze una settimana l'anno. Niente di tutto questo.
Magari hanno anche subito violenze, lottato per sopravvivere e per arrivare a fine mese. Hanno vestiti di seconda mano, scarpe della peggior marca e una strada che è solo in salita.
Eppure un destino segnato.
Quello di finire come le loro madri, a inseguire sogni che non sono loro, a infilarsi in un incubo per sfuggirne ad un altro. Non deludono nessuno, non vanno mai fuori strada, non rischiano, non possono, ma sopravvivono.
Finiscono sposate ad uomini che non le apprezzano, se hanno fortuna trovano lavoro e non è mai troppo diverso dal pulire i cessi a gente che ha avuto la strada in discesa e piena di segnali stradali. Parlano di niente, si circondano di niente, fanno figli come conigli e faticano per arrivare a fine mese. E s'imbottiscono di valium o quant'altro per tenere a bada l'ansia e gli attacchi di panico.
E nonostante tutto hanno la forza di mentire a se stesse.
Hanno la forza di dirti che nonostante tutto sono felici. Hanno realizzato qualche sogno. Che rifarebbero tutto daccapo.


A volte mi chiedo quale sia stata la molla che è scattata per non finire così... Perchè si, sarebbe stato questo il mio destino se un giorno non mi fossi accorta che ragiono, sono viva, e sopratutto che posso scegliere.
Posso intrecciare i fili a mio piacimento, e scrivere da sola la mia storia.
Non ho mai voluto essere mediocre.
Anche per questo mi sono sempre rifiutata di credere che sia già tutto scritto, tutto programmato. E ho dimostrato che non è così. A me stessa e tanto basta.
Continuo a non essere nessuno. E mi sta bene. Ma nel bene e nel male io so che è stata per mia volontà.
E anche se tutto questo dovesse risultare un fallimento, sarà un bellissimo fallire.
Io continuo a scrivere la mia storia.
Continuo a bighellonare sulla strada, a fermarmi a raccogliere fiori, stendermi sull'erba a guardare che forma hanno le nuvole. Saltello, corro e rallento, mi fermo a togliere i sassolini nelle scarpe. A volte cado e mi sbuccio le ginocchia ma il tempo guarisce ogni ferita e la mia strada anche se in salita, in discesa, a zig zag e piena di crocicchi non mi ha ancora deluso.
E rido al pensiero che di non avere catene.
Io sto scrivendo la mia storia...
Sono libera.
 

lunedì 31 maggio 2010

Ho capito che...

Ho capito che l'amore è come una piantina di fiori delicati, ha bisogno di cure, continuamente e da entrambi gli innamorati. Se anche uno dei due si distrae un attimo rischia di farla morire, e una persona da sola non riesce a curarla.
Ho capito che le relazioni a distanza non è vero che non sono possibili, smettono di esistere solo se qualcuno tiene altre relazioni nascoste nell'armadio. E la sincerità è troppo importante, tanto e quanto la fiducia. Che non è vero che lontano dagli occhi, lontano dal cuore; se nel il tuo sentimento è tatuato a fuoco su di esso, che riempe tutto quello che sei, che fai, che dici, che vivi.
Ho capito che due persone che si amano non possono lavorare insieme, l'ho capito anni fa, ripromettendomi di non ricascarci. Ma l'ho fatto. A volte può capitare che ci si dimentica che ci si ama, ma si crea un rapporto di predominanze e subordinazioni. Si smette di essere una coppia e si diventa colleghi. E questo non lo posso tollerare.
Ho capito che gli uomini non sono poi così diversi da noi donne, solo che mentre noi soffriamo e ci lasciamo sopraffare dai dubbi e dai tormenti, loro fanno presto a trovare una via di fuga. In compenso soffrono, e questo basta per perdonarli.
Ho capito che se non c'è comunicazione, non c'è relazione. Troppe volte è così difficile comprendersi parlando, figuriamoci quando non si parla affatto.
Ma ho capito che ne vale sempre la pena, anche quando non sembra. Anche quando tutti i presupposti suggeriscono di lasciar perdere. Anche quando le tribulazioni e le perplessità sono insormontabili. Anche quando le ferite sanguinano ancora. Ne vale sempre la pena, ogni minuto, ogni attimo. Perchè se non c'è qualcuno che amiamo e ci ama, non siamo niente.
Niente di cui valga la pena.
 

giovedì 27 maggio 2010

Crisalidi

Portavi milioni di farfalle con te. E sono tutte qui nella mia pancia.
Ma senza il loro allevatore non vivono.
Ne sono morte parecchie lungo la strada, spero che queste crisalidi adesso non siano vuote.
Ne ho bisogno.
Ne abbiamo bisogno...
 

mercoledì 19 maggio 2010

Sogni di bambina

Una volta le bambine per carnevale si vestivano da principesse.
Adesso si vestono da cameriere.
In quest'epoca è più importante avere un qualsiasi tipo di lavoro che sognare principi e cavalli bianchi, sontuosi castelli, pizzi e merletti.
Perdo sempre di più la voglia di avere figli...


Il mondo non è all'altezza dei sogni che ho
 

giovedì 13 maggio 2010

no words

Ogni giorno muore una farfalla.
La mia pancia si sta svuotando.


L'allevatore di farfalle se n'è andato

martedì 11 maggio 2010

Assaporando

Sa di cioccolato al peperoncino ripieno di promesse e protezione, con un retrogusto di paura. Ti aleggia in bocca stantia, ma non ti stanca, ne sdegna. Sta lì e ogni tanto ti lecchi le labbra per ravvivarne il sapore. Odora di pelle fresca, di testosterone, di bagnoschiuma. Ti riempie ogni orifizio, ogni poro. E non ti stanca. Quando credi che questo profumo sia finito, improvvisamente ti ritorna sotto al naso in notti ingenue a deliziarti e ti senti a casa. E' come un abitudine, ma non ti annoia mai. Come un tatuaggio che non sbiadisce. Come una ferita, che ti fa male ma allo stesso tempo ti libera. Si può definire anche come un dolore, un dolore sordo che ti perseguita nei giorni più belli al pensiero che tutto possa finire. Svanire. Che tu possa svegliarti da questo magnifico sogno che è l'amore. E ti struggi e godi al pensiero che mai e poi mai avresti pensato di abbandonarti totalmente ad esso. E di assaggiarne il sapore, sentirne l'odore, toccarne la consistenza... Perderlo è come morire...

lunedì 10 maggio 2010

Vuoto

Non sento niente. Vuoto e silenzio. Solo il battito del mio cuore a ritmo accellerato e il sangue che scorre copioso dentro le mie vene. E poi niente. Nessun dolore. Nessun sentimento. Nessuna emozione. Non più. Mi gira la testa e mi sforzo anche di piangere ma non ci riesco. Sono qui, impassibile senza sentire nulla. Potrei morire in questo istante senza battere ciglio. E più mi rendo conto di questa mia immobilità, e più vengo presa dal panico. Del panico insensibile, che mi terrorizza e allo stesso tempo mi lascia impassibile.
E' da qualche parte, lo so, lo sento! Ma il suo restar nascosto è croce e delizia per me che sto qui inerme a non sentir più nulla. Ho il sentore che quando il dolore si deciderà a venir fuori, non sopravviverò.


Perchè quando il dolore è più grande


poi non senti più


e per sentirmi vivo


ti ucciderò
 

martedì 4 maggio 2010

Emozione

E' impossibile da descrivere l'emozione di un contatto...
L'odore, il sapore, le storie che racconta un corpo, anche senza necessariamente toccarlo.
E' assolutamente impossibile descrivere il misto di felicità, paura ed eccitazione che provoca un contatto...
E quando i fili del destino si intrecciano in maniera quasi palpabile ti rendi conto che da qualche parte, lassù, esiste un Dio. E che prende per un attimo l'aspetto e la forma della tua felicità.
E sia che duri una vita o un attimo, vale ogni istante...
 

domenica 2 maggio 2010

Inutile post




Io scrivo con la musica.
E' una cosa che non sanno fare in molti, almeno credo. E anche se sto lì con la testa vuota, leggera, cosparsa di superficialità e menefreghismo, appena parte qualche canzone che mi tocca particolarmente, ecco che comincio a buttar giù parole a casaccio. Sia che io stia qui davanti, o alla fermata del bus, o mentre cammino per strada... E se non ho penna e carta, lo faccio mentalmente... A volte vengono fuori davvero cose spettacolari. Peccato che le cose migliori di solito tornano nel dimenticatoio appena la canzone finisce e io ritorno nel mio abituale stordimento da noia e insoddisfazione. E' così che sono fatta. E odio essere interrotta.
Ma alla fine sono solo parole... Una serie di stupide e ininterrotte parole nella mia testa che scivolano fuori dalla penna. A volte sono solo sfoghi del momento, altre non le penso neanche, altre ancora son vive e sanguinanti solo nell'attimo in cui le scrivo e subito dopo perdono di significato e di veridicità. A volte sono dolorose, in altre velenose, o addirittura confortanti. E scivolano fuori danzando, schiantandosi contro il foglio.
E anche questa volta non avevo nulla da dire... Ma la suddetta canzone invece si...
 

mercoledì 28 aprile 2010

Ricordi?

Nasconderò con miele colante il vuoto che avanza...


Ricordi? Ricordi quando ci siamo conosciuti? Io in lacrime ti odiai, perchè nella disperazione tu eri un estraneo, e presentandomi cercai di essere buffa, perchè in realtà mi sentivo violata nella mia vulnerabilità del momento. Mi rubarono la macchina, e tu ti comportasti d'eroe. Non ti ho amato subito, ma a fine serata ero già pazza di te. Credo che sia stato proprio quel giorno in cui ho capito che eri TU! Ed è una sensazione che non mi ha mai abbandonato, neanche adesso!
Ricordi? Ricordi la prima volta che mi dicesti "ti amo"? Io ero ancora ferita e impaurita, per me era troppo presto e non ti ho creduto. La seconda volta ti guardai stralunata e ti dissi che non era vero! La terza cominciai a dubitare. Pian piano imparasti a non dirmelo troppo spesso, perchè ogni volta io stavo zitta. Solo dopo la quarta cominciai a crederti... E ogni volta che lo facevi, il mio ferirti non dicendoti che per me era lo stesso mi faceva morire. Ma non ero pronta, o forse si, ma portavo ancora ferite aperte...
Ricordi? Ricordi la prima volta che ti dissi che ti amavo? Ti sei dovuto fermare per l'emozione, mi guardasti come se tutti i tuoi sogni si fossero realizzati, come se fossi felice al tal punto da non dover soffrire mai più. Ti si sono velati gli occhi e mi hai abbracciata come mai avevi fatto prima d'ora e mi hai sussurrato con un innocenza e un appagamento simile a un orgasmo che per te era lo stesso. Dopo fra noi cambiò tutto... Trovammo un intesa e un intimità che mai e poi mai avrei potuto neanche immaginare. Ci leggevamo nel pensiero, e ci scoprivamo ogni giorno un pò di più. Senza pudori o vergogne... Io misi a nudo la mia anima e tu, la tua. Io superai subito le mie timidezze, tu ancora ora hai difficoltà. Anche adesso temi di mostrarti fragile, vulnerabile...
Ricordi? Ricordi quando mi rifiutasti? Mi dicesti che non era così che mi volevi. E il mio orgoglio di donna si leccò le ferite per molto tempo, poi capiì, e ti ho stimato. Credo che quella sera hai dovuto fare i conti con la me vera e quella inventata... Hai preso a calci la seconda lasciandomi vulnerabile ai tuoi occhi per l'ennesima volta... E tutta la timidezza repressa da anni è venuta fuori, prepotente e violenta. Ti ho amato anche per questo. Mi hai rispettata dal primo attimo e io non l'ho mai dimenticato...
Ricordi? Ricordi che la mattina ti svegliavi con le braccia indolenzite perchè di notte non mi mollavi un attimo? Forse avevi paura che scivolassi via dal tuo abbraccio per perdermi lontano da te, e allora mi stringevi. Io mi sentivo al sicuro, protetta e l'odore della tua pelle mi dava sicurezza.
Ricordi? Per me non è cambiato nulla... E' tutto come allora. E ogni volta, è sempre come se fosse la prima. Meno timida, più sicura, più felice... Ricordi?


Non piangere,
urla piuttosto e
lasciamo di noi un ricordo toccante
 

sabato 24 aprile 2010

muore

E' inutile continuare a cercare la sua mano, è troppo preso da quello che non ha per accorgersi che io sono qui, e ho bisogno di lui...Mi sento stupida e vuota. Tutto quello che ho fatto fino a ora è stato totalmente inutile e irrisorio. Ed è più facile accusare che chiedere scusa. Le farfalle cadono al volo degli coltelli. C'è solo sangue e lacrime. Ricordi e mancanze. Vuoti. Terribili vuoti che non si riescono a riempire. Io sono troppo stanca per lottare. E non c'è nessuno che vuole lottare per me. Per noi. Per questa storia che ormai sembra solo una lotta per la supremazia. E improvvisamente torna in mente tutto il bello che c'è stato. Come un rewind continuo. Rewind-play. Prewind-play. Mancanza e vuoto. Ricordi. Voglie di piedi che s'intrecciano sotto le lenzuola, sudori, odori, braccia, mani e lamentele per il mio stargli appiccicato e relegarlo in un angolo del letto...
E comunque vada a finire, stavolta non sarà per merito/colpa mia...

E' che...

E' che non sono così interessante


Ho una vita noiosa. E questo mi annoia.


Le farfalle si son nascoste dal volo dei coltelli


Stanca

giovedì 22 aprile 2010

Non ce la posso fare...

C'è gente che mi cerca per mari e per monti. Gente che mi chiama, altre che mi pregano di farsi sentire. Credo che fossero anni che non fossi così ricercata...
Ma io non ce la posso fare.
Arrivo a casa stanca, annoiata, e piena di sonno. Al punto da sbrigarmi a fare la doccia e infilarmi nel mio comodo pigiama.
Per ora non ce la posso fare. Devo ancora prendere il ritmo.
Scusatemi tutti!
 

sabato 17 aprile 2010

Che tu possa

Che tu possa sempre trovare:
nuovi sentieri da percorrere,
nuove avventure da osare,
nuovi capitoli da aprire,
la sfida di nuovi cambiamenti.


Helen Thompson


Tanti auguri a me...

venerdì 16 aprile 2010

Patetica

Patetiti.
Siete tutti patetici.
Terribilmente patetici
Il genere umano lo è
Me compresa

lunedì 12 aprile 2010

Falene

Non c'è verso... Nonostante io voglia mettere radici, sono sempre in viaggio. Tutti i giorni per lavoro. Non che mi dispiaccia un granchè, non so quanto a lungo riuscirei a reggere un lavoro monotono e noioso e il vento in faccia mi è sempre piaciuto... Vedere posti nuovi, conoscere gente diversa e ripertermi in continuazione quanto sia disturbato il genere umano... Il mio diventare grande sembra avvicinarsi a velocità troppo elevata, con l'aumentare delle eventuali responsabilità. Non mi dispiace neanche questo se non ci penso troppo. Solo che ogni tanto, nel mio non pensare,nel mio fare le cose perchè devo, dimentico di ascoltare il mondo, di cogliere gli eventuali segnali. Che poi arrivano, prepotentemente, mentre guido per tornare a casa, in una giornata di pioggia scrosciante, spuntandomi dal nulla come a dire: "Non puoi scappare, non puoi non sentire, io sono qui!"
Una collega che recita una nenia a me fin troppo conosciuta, per augurarsi il buono auspicio, e io che sorrido, sapendo che lo è. Sapendo che c'è ed è qui per riportarmi all'attenti, per farmi vedere chiaramente che le cose stanno andando bene. E me ne compiaccio. Poi mi volto, e torno alla realtà, dopo aver ringraziato...
 

domenica 11 aprile 2010

Un libro in un mano...

Viviamo in un epoca dove il dio denaro ha preso il posto a qualunque etica e principio. Tutto ciò è disgustoso! Non bisogna dimenticare, nè voltare la faccia a quello che realmente accade.


Questa è una canzone dei Negrita, che non vedrete mai su mtv o ascolterete nelle radio. Facciamola girare e diamo uno schiaffo morale a chiunque si nasconda dietro a luride ipocrisie.


Io, nel mio schifo generale per il genere umano, lo sto facendo!


 


 





giovedì 8 aprile 2010

Corro

Prima ero ferma. Ora non riesco a fermarmi.
E si, sto bene... Stanca, stressata, dolorante e superimpegnata con più responsabilità di quanto potessi immaginarmene, ma sto bene.
Va tutto bene.


Ora aspetto solo che i sogni diventino realtà... Piano piano, anche se per adesso vado come un treno!
 

domenica 28 marzo 2010

Ansia da prestazione

Oooochheeeiiii! Lo ammetto. Non mi piace un granchè, odio il fatto di starmene in giro tutto il giorno a suonare campanelli, e sono abbastanza timida da farmi assalire dall'ansia ogni volta che sono davanti a un portone! Per di più il fatto che devo controllare e supervisionare il lavoro degli altri, a parte il fatto che nutre il mio ego da leader, mi mette anche un sacco di ansia da prestazione. Per non parlare del fatto che il mio uomo è un asso in ogni lavoro che fa! E io, in quanto la sua donna, vorrei essere almeno lontanamente alla sua altezza, altro motivo di ansia da prestazione. Poi la mia natura da leader e da prima della classe, anche se prima della classe a scuola non lo sono mai stata, mi obbliga ad essere sempre un tantino più su dagli altri membri della mia squadra, in quanto sono la capogruppo. E anche qui, ansia da prestazione. Ultimamente passo la maggior parte del mio tempo a preoccuparmi di ciò, che è sempre meglio di starmene ad ingrassare sul divano, ma sta aumentando i capelli bianchi sulla mia testa... Motivi stupidi? Certo. Troppa insicurezza? Senza dubbio. Come faccio a sopravvivere? Penso al sogno del mio appartamentino, e a quello di smetterla di preoccuparmi a come arrivare a fine mese... E passa tutto, o quasi. Ma fino a quando non vedrò i primi risultati non smetterò di crogiolarmi nella mia incertezza. Sono quasi penosa, lo so!


E forse anche noiosa, dato che qui non commenta più nessuno!


Sigh!


Non lasciatemi solaaaaa

sabato 27 marzo 2010

Ferma

Tutto tace. Fermo e immobile. Ho l'impressione di essere un minuscolo insetto che si dimena in una pozza d'acqua. Sono già agonizzante ma non mi arrendo e non la smetto di nuotare per salvarmi. Ma l'acqua è immobile, sono io che non so nuotare... La cosa più ovvia da fare sarebbe smettere di agitarsi convulsivamente e cominciare a battere i piedi.
Ma è tutto illusivo ed effimero, non c'è nessuna pozza d'acqua e io non sono un insetto. Non c'è nulla di così terribile. Niente di particolarmente difficoltoso. Tutto intorno a me è estremamente tranquillo, sembra la quiete dopo la tempesta, o forse prima, chissà! Ma dopo tanto tempo di immobilità spesa nell'osservare il mondo correre veloce intorno a me, ora sembra il contrario. E devo riprenderci l'abitudine.
Chissà se riuscirò a portare a termine quello che ho iniziato questa volta...
 

domenica 21 marzo 2010

Ricorda...

Soppesa le parole. Perchè ogni frase può essere usata contro di te.
Quello che per te può avere una valenza positiva, può assumere il suo contrario e diventare motivo di diverbio.


Per la serie, ogni scusa è buona per litigare. Che palle!


E io che pensavo di far cosa gradita
 

sabato 20 marzo 2010

Loading for life

Ho trovato lavoro.
Almeno così sembra. Non che mi faccia impazzire ma è l'unico che mi permetterebbe di trasformare il mio sogno del bilocale in realtà! Dovrò aspettare ancora un pò di tempo però, ma presto comincerò a girare per andare a vederli. Presto riavrò in mano la mia vita e la mia libertà! Che gli Dei mi assistano. Ne ho proprio bisogno.
Ho bisogno di riprendere le reti della mia esistenza!
E spero che in questa mia ricerca, possa far affidamento sul mio uomo.
Spero che non mi lasci la mano...
 

domenica 14 marzo 2010

Una donna completa

Aveva troppe responsabilità. Una carriera florida e un mucchio di soldi che non aveva tempo per spendere. Un marito che la tradiva con la sua migliore amica, e un figlio che la detestava. Era una donna completa dicevano. Ammirata e invidiata, arrivava in ufficio perfettamente a suo agio dentro il completo chanel. E si voltavano a salutarla. Era una bella donna. La gravidanza non aveva intaccato la sua figura, e la sua intelligenza l'aveva portata a capo di una filiale di un importantissima azienda. Era una donna completa dicevano. E aveva un marito che la tradiva e un figlio che la detestava. Ma nessuno sapeva. L'apparenza era tutto nel suo mondo, e la sua reputazione doveva essere inviolabile. Nessuna debolezza, nessuna incertezza. Era forte. Dura. Il suo trucco perfetto su occhi che non potevano piangere. Era una donna completa dicevano. Viveva in una bella casa con giardino. Un cane, e un gatto. Tutto estremamente ordinato, chiaro, pulito. Intaccabile. Era una donna completa dicevano. Incrollabile. Bellissima e dura. Nessuno sapeva che quella notte sarebbe crollata, e con lei tutto il suo mondo, che si teneva su grazie al suo autocontrollo. Nessuno avrebbe saputo aiutarla. Nessuno se ne fece carico.

sabato 13 marzo 2010

Benvenuta piccola Nimue

I miei amori. Entrambi
E li adoro. Entrambi...


gif maker





Ma non sono adorabili?



 


Va bene la smetto con le smancerie!

 


Non cercare di sopravvivere alla tempesta,


ma prova a danzare nella pioggia



 


Danzerò...

Non parlo di massa!

Io sono fiera della mia persona.
Orgogliosa di come sono diventata e non rinnego nulla.
Mi amo, ho fatto molti errori, ma ho imparato da essi.
E riconosco che è bellissimo riuscire ad arrivare a queste conclusioni. Non è da tutti accettare di sè anche i lati oscuri.
Si dice che se ami te stessa, anche il mondo ti amerà..


 


 


...e allora perchè ci sono persone che


non riescono neanche ad accettarmi?
 

mercoledì 10 marzo 2010

Terremoto

E sentire la terra che trema sotto i piedi. Non più tempeste, veri e propri terremoti. Non saper che fare e non riuscire a smettere di piangere... E c'ho provato ad essere forti per entrambi, lo giuro, ce l'ho messa tutta, ma sembra sempre che non basti mai. E' evidente che lui non ha più voglia di lottare, o forse non mi ama abbastanza... Torna di nuovo il dubbio, quel terribile dubbio di aver sbagliato tutto, di aver scommesso su un cavallo perdente. Di essermi messa in gioco inutilmente, di essermi buttata via, per l'ennesima volta. E non serve implorare, non serve umiliarsi, comincio ad avere il sospetto che voglia vedermi morta... E ci manca poco ormai. Sono stanca e dilaniata. Combatto contro i mulini a vento invano... E ho paura di mollare... Ho paura perchè se mollo tutto so che sarà per sempre, che non potrò mai più perdonarlo, e non potrò mai più tornare indietro... Se lascio la sua mano è finita... E ho paura di me stessa e della mia drasticità...


...e stupidamente continuo ad amarlo più di me stessa...

martedì 9 marzo 2010

Che si fa?

E so che non posso continuare così, come so che senza è peggio...
E allora cosa c'è da fare?
Intanto muoio ogni giorno...

lunedì 8 marzo 2010

Festa delle donne

C'è una cosa che non mi torna...
Riporto da un articolo, perchè mi scoccia riassumere:


Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.


Ora, che la festa della donna sia un modo per essa di andarsene in giro in libertà a guardare uomini che si spogliano, o che gli stessi uomini approfittino di questo giorno per guardarci come DONNE e tutto il resto dell'anno come FIGHE, beh, è risaputo. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio ma diciamolo, per la maggior parte funziona così. Ma che questa festa, che dovrebbe essere per ricordare, un giorno della memoria appunto, sia diventata una schifosa festa dove quasi nessuno ha la più pallida idea di cosa significhi, mi fa andare in bestia.
Vogliamo un attimo fermarci a pensare quello che, donne come noi, hanno fatto per farci avere quello che abbiamo oggi? Che poi ci sia ancora da lavorare è chiaro. Ma vi rendete conto che qui hanno messo al rogo 129 donne perchè chiedevano di essere trattate come esseri umani? Il rogo poi. Ancora!


Va beh, resterò incazzata tutto il giorno. E il primo che mi fa gli auguri lo sbrano!

domenica 7 marzo 2010

Strada in salita

C'è gente che ha tutto programmato.
Una vita agiata, laurea, il buon partito come futuro marito, lavoro già pronto che aspetta, 2 massimo 3 figli, che si chiameranno rispettivamente Tizio, Caio e Martino; le vacanze.
Un matrimonio da sogno, con l'uomo da sogno (che solitamente significa "con un portafoglio da sogno"), tutto bell'e pronto da invidiare. Tutto già stabilito, organizzato, una strada in discesa ben fornita di segnali stradali.
Ma non si annoiano?
Io non ho un futuro, il mio uomo non è quello che si direbbe un buon partito e non c'è nessun lavoro pronto che mi aspetta. C'è proprio da dire: che sfigata!
Eppure, il non sapere cose c'è dall'altra parte del domani non è poi così terribile. Posso tranquillamente non preoccuparmi di deludere nessuno, posso decidere quale strada imboccare, anche se essa è tetra, in salita e senza segnaletica. Oppure posso fermarmi un attimo a riposare. Sdraiarmi sul ciglio della strada a guardare le nuvole. O posso tornare indietro. Posso correre, o bighellonare. E viaggiare a istinto.


Tanto non c'è nulla di sicuro, nulla che mi aspetta, niente di pronto. Ma solo tutto da costruire...


Una volta invidiavo quella gente con tutto pronto. Mi sembravano splendidi nelle loro vite glitterate deluxe. Poi ho scoperto che odio i glitter. E che preferisco affondare le mani nella nuda terra che camminare su pavimenti luccicanti pieni di tappeti.
Ho scoperto la libertà di scelta.


E ora mi ritrovo con una margherita su cui fare m'ama non m'ama, una lunga strada in salita dove non si vede che l'orizzonte, e un paio di sassi nelle scarpe, e nuvole veloci che corrono sopra il mio cielo.
In fondo, cosa c'è di meglio?
 

sabato 6 marzo 2010

Trischele

Oggi mi sento creativa



La foto non è un granchè perchè l'ho fatta col cellulare. E probabilmente la maggior parte di voi non capirà neanche che cos'è! Ma non ha importanza.
Io sono soddisfatta del risultato!


Ps: E' un ciondolo!
 

venerdì 5 marzo 2010

Post Biologico

Non so s'è perchè sono sicula. O perchè i mandarini me li vado a raccogliere dall'albero marzolino della campagna di mia nonna. O forse perchè il pesce a me arriva fresco, me lo porta papà ancora vivo e senza additivi aggiunti. O magari perchè so che qui le galline non stanno troppo strette, costrette a covare uova tutto il tempo, ma possono tranquillamente comportarsi da galline in allegria. Ma...


A me fa impressione sentir dire mandarini biologici, arance biologiche, frutta e verdura biologica e vattelapesca biologico... Più che biologico, mi fa l'effetto di geneticamente modificato... Non sono abituata a questi termini. Per me l'arancia è solo arancia, il pesce è solo pesce, e la carne è solo carne.
E ammetto che a volte m'infastidisce questa parola, ma mi rendo conto che sono fortunata a non dover chiedere al fruttivendolo delle arance biologiche. E che di questo passo mangiare sano diventerà difficile e sopratutto molto costoso...


E io diventerò ricca inventandomi un ristorante biologico...


Ma perchè ho usato così tanto le arance in questo post?


A me non piacciono le arance!

sabato 27 febbraio 2010

Cercandosi




Ho cercato per anni una me stessa che è sempre stata qui, ho girato posti e conosciuto gente troppo lontana dalla mia realtà. Volevo provare tutto, per poter dire di conoscere tutto, e lasciato pezzi di me per ritrovare sempre la strada. Ma mi sono persa mille volte, e ho continuato a cercarmi.
Ho attraversato oceani di lacrime, e lande di voluttà; non mi sono fermata, non mi sono arresa e ho continuato a perdermi. Per poi ritrovarmi una sera di un freddo febbraio.
E mi son trovata a poco a poco... Come briciole di pane per strada, come i pezzi di me che avevo lasciato, trovandomi e stringendomi come a non volermi lasciare mai più. Ho rimesso a posto tutte le me stessa, rincomposto un puzzle e ho brillato di luce perchè mai mi ero sentita più completa di così...
E poi ho incontrato te... Mia croce e delizia, e mi hai portato qualcosa che non credevo potesse esistere. O che non mi servisse. Sei comparso per caso una sera di settembre e portavi milioni di farfalle con te. E solo allora sono stata veramente completa. Nel tenerti per mano.


Ah se potessi accorciare le distanze


mio allevatore di farfalle...


 


 


Devo ringraziare qualcuno per tutto ciò... Sele, Toki, e il mio Igor... Ognuno nel bene o nel male c'ha messo del suo per far si che mi ricomponessi... E se oggi sono quello per cui mi conoscete è tutto merito/colpa loro... :P



 

mercoledì 24 febbraio 2010

Odio

Odio chi mi assilla, domanda, indaga, mi controlla.
Chi suppone, ipotizza, accusa, senza prove.
Chi tenta di proteggermi senza che io gliel'abbia chiesto, chi mi opprime, chi mi strappa le ali, e tenta di chiudermi in una gabbia.
Odio chi non capisce che per avermi non deve legarmi, ne metter guinzagli, catene, corde, anelli.


E chi continua a non capire che più fa così, più io m'imbizzarrisco. E scalcio. E tiro. E ringhio. E urlo. E scappo.


E impazzisco. 




martedì 23 febbraio 2010

Sbagliata

Io non ho mai sognato l'abito bianco, o il gran giorno, o il principe azzurro e quello che per molti è il giorno più bello della loro vita, per me è solo una gran rottura... Quando da piccola le ragazzine si raccontavano il loro sogno più grande, il mio non coincideva mai con il loro. E mi guardavano come se fossi pazza! Matrimonio? Macchè! Il mio sogno più grande era un attico fighissimo e una carriera con i controcazzi. Il marito per me è stato sempre un accessorio, qualcosa che, insieme a tutto il resto, dopo le cose essenziali, poteva anche starci, il contorno perfetto di una vita da sogno. Il mio sogno.
Anni dopo ho capito che è più facile trovare il principe azzurro in calzamaglia su un cavallo bianco che fare carriera.
E adesso, da innamorata quale sono, non vedo il mio compagno come un accessorio. Ma neanche come un protettore! Esticazzi! Non lo guardo con occhi sognanti pensando che mi proteggerà per sempre, nè che sarò una moglie devota e servile. Lo vedo come un mio pari, qualcosa che fa parte di me e io di lui senza che nessuno sovrasta l'altro... Un compagno.
E se penso al mio matrimonio mi viene ancora l'orticaria. Come se fosse un modo di comunicare al mondo che ora posso farmi scopare perchè sono una moglie. E che dovrò cucinare, pulire casa, servirlo e riverirlo per tutti i giorni che mi restano. Dargli dei figli, crescerli, accudirli, sopportarli e insegnargli stupidi valori che non credo...
Se penso a tutto ciò mi viene voglia di lasciarlo...
E se tento di comunicare al mondo che non sono un incubatrice ancora mi si ride in faccia...
Se tento di affermare che per me sono solo tutte stronzate e il mio uomo non deve essere il mio salvatore mi prendono per pazza.
E se sostengo che se io voglio, io prendo, sono una presuntuosa.


Non hanno capito nulla. Non capiranno mai. Io sarò pure sbagliata, eretica, senza buonsenso e valori; ma mi sto bene così.


E quando mi sento dire da mia sorella appena ventenne, con aria sognante, che col suo ragazzo hanno stabilito la data, mi fanno pena. Pena e tristezza insieme. E non ci vuole una chiromante per sapere come sarà la sua vita. Uguale e precisa come tante altre. Replicanti.


E mi annoio. Sbadiglio di noia davanti all'ennesimo The end. Uguale a mille altri.


Cambio canale và!

 

venerdì 19 febbraio 2010

Precarietà

Una vita precaria, sentimenti precari, lavori precari, stipendi precari, tempo libero precario, serenità precaria...


ma la cosa che mi da fastidio più di tutti è


il mio equilibrio precario...


 


E sclero...

giovedì 18 febbraio 2010

Va tutto bene.

Con le mani sugli occhi... Sono cambiati, come così le mie mani e il mio corpo che non risponde più a certe mie volontà... Le nuvole corrono veloci, e il vento di cambiamento comincia a soffiare. Lo sento, è qui. E' venuta la pioggia a lavare via certe schifezze, ha lavato via anche parecchie vite. E io sto qui, osservo in religioso silenzio, ferma in questo tram tram velocissimo, osservo e ascolto. Sento i brividi sotto pelle, ma un sorriso viene fuori spontaneo... Va bene, va tutto bene! E me ne compiaccio. Ringrazio gli Dei con una muta pregheria. Troppo sacra per darle voce. E osservo, ascolto. Ho l'impressione di essere più forte e adesso può tornare il sole...

domenica 7 febbraio 2010

Qualcosa di pulito

Ho bisogno di disintossicarmi con


 





 


qualcosa di pulito

Bleah!

Ok. Vista. La conosco di fama, di voce, di racconti, di luoghi e di danni. Ma non l'avevo mai vista. Non chiedetemi chi è, non ve lo dirò, chi vuol capire ha già capito. Di più non mi strapperete! Comunque, l'ho vista, e... Beh! Che dire, a parte essere orrenda, mi sa proprio di sporco. Ma proprio sporco. In tutti i sensi siete in grado di percepire. Ma proprio tutti. Ora la conosco anche dall'odore. Un odore di qualcosa di sporco, fra la rogna, il sudore, e una roba appiccicaticcia astrale. Proprio uno schifo. Ma ne ho visti parecchi negli ultimi tempi, con lo stesso odore. Terribile odore. Terribile sporco. E non si toglierà con una doccia. No. Qua ci vuole un esorcista per togliere tutto quello sporco. Ma chi intende sporcarsi le mani? Io di sicuro no. Intanto va lasciando il suo sudiciume in giro per l'Italia. Ed è passata, putroppo, anche di qui. Poveri noi! Ad aver a che fare con certa gente! E pensare che c'è gente, che con questa gente, ci si mescola, ci si ammalgama, e si sporca di conseguenza...


Bleah!

venerdì 5 febbraio 2010

Senza Senso

Mi sembra di essere ferma. Mi sento bloccata. Ho le mani legate, e tutti chiedono, chiedono, chiedono. E io mi sento stanca. Prosciugata. Triste. Immobile. E questa sensazione mi uccide ogni giorno di più...
Non ho più senso.
 

giovedì 4 febbraio 2010

Oh no! Oh no! Oh no! Oh nooooooooooooooo!!


La gastrite sta tornando


Voglio morire...

domenica 31 gennaio 2010

S




AVVERTENZE: Questo post deve essere letto con la colonna sonora adatta. Quindi schiacciate il tastino verde qui sopra. E buona lettura!


 


A volte capitano serate strane. A volte. Ti prendono e ti sbattono in un passato che non sai se dimenticare o idolatrare. Perchè nonostante tutto è grazie a quello che sei stato ciò che sei oggi. Ed è un bene e un male insieme.
E quando succede, non sai se ringraziare o maledire. Perchè stretta nell'oggi, il passato riesce sempre a strapparti una lacrima. Quando certi errori non sembrano più tanto sbagliati, e le cose giuste non più tanto giuste.
Ho passato una serata a riascoltare il mio passato. Raccontabile solo con certe canzoni. E ognuno di esse portava un aneddoto con sè, e addii che troppe volte ho detto...
Mi sono sentita viva.
Avevo il mio presente incerto e complicato, il mio uomo a fianco a me che sicuramente non avrebbe capito, e un sacco di gente tutt'intorno a me, gente che anche se non ci fosse stata sarebbe stato uguale, tanto tu ti senti solo lo stesso... E sono stata bene, perchè quel passato è passato. Perchè l'ho ricordato con un sorriso, e mi piace ricordarlo così. Perchè il dolore, non è più così doloroso dopo anni. E tutto quello che era importante, adesso sono stupidaggini... Perchè mischiare il passato col presente a volte è divertente, anche con i verbi, giusto per vedere che si prova.
Si prova che ora sono una persona diversa, purtroppo e per fortuna...
 


E nonostante tutto, mi piace quello che sono diventata...
Con la mia musica, che nonostante i miei cambiamenti, essa non cambia mai...
E rimane l'unica certezza che mi resta...


Black - Pearl Jam


Il Nero è sempre il Nero

 

Aspettando la Candelora

Aspettando la Candelora, e magari un idea per festeggiarla...
Evochiamo i maschi con le palle... Sono rimasti in pochi oramai...






 


 

venerdì 29 gennaio 2010

No, che non ti mollo

E io mi tengo forte, quando la tempesta sembra più dura...
E non mi arrendo, perchè io ci credo, e voglio crederci fino in fondo, comunque vada...



Sarò antipatica, ostinata, prepotente e possessiva; ma non mollerò la tua mano!
Non lo farò...


Tu sei mio marito dinnanzi gli Dei, ricordi?

domenica 24 gennaio 2010

E comincio a credere di aver sbagliato tutto...


E il dubbio che si insinua lacera e strappa...
 

giovedì 21 gennaio 2010

Voglio essere una pecora...

Certo che gli uomini per sbagliare i momenti sono bravissimi!
Ora, vivo fra l'ansia di un lavoro che non ho, l'uomo che mi accusa di andarlo a trovare poco, e mia madre che mi accusa di andarlo a trovare troppo (che devo farmi desiderare, bla bla bla, e stronzate d'altri tempi. Sottolineo stronzate). Finalmente dopo 2 settimane parto per la città senza semafori (o come qualcuno disse "degli uomini UGA")(quel qualcuno sono io! -.- ), e l'uomo decide di sparire per una serata intera a sbrigarsi chissà quale commissione... Ovviamente lasciandomi a casa da sola...Invito un nostro amico, un ragazzetto 18enne che parla tanto, per farmi compagnia. E lui che fa? Arriva, nervoso, e mi accusa di averlo invitato, perchè voleva stare solo con me bla bla bla...


io---> O_o


Non soltanto mi lascia da sola a casa, dopo un sacco di tempo che non lo andavo a trovare, ha pure il coraggio di arrabbiarsi se mi stavo annoiando da morire!


E questa è una.


L'indomani, lo giuro, non l'ho capito che è successo (o forse si, ma non scendo nei particolari), cominciamo a litigare. Fra pianti, urla e isterie varie, facciamo mattina... E io devo ripartire...


sempre io---> O_o


No, cioè, ma si può stare 2 giorni da soli a litigare? Avremmo potuto fare un sacco di cose, invece no. Noi siamo alternativi. Siamo diversi dalla massa. Non siamo pecorelle. Noi non stiamo a fare "Puci puci, amore mio di qua, amore di la" No. Ci viene il diabete, la carie e l'indigestione. No. Noi siamo speciali...


Noi passiamo 2 giorni a litigare... O_o


Voglio essere una pecora... Bheeeeeeheeeeeheeee!


mercoledì 20 gennaio 2010

In bloom

E ci si annoia bellamente aspettanto il lento incedere del tempo. In bloom. Stanca e stressata, alla ricerca di un occupazione. Mia madre che mi urla dietro la mia nullafacenza. L'uomo che mi accusa di essere poco presente. La mia poca voglia che lentamente mi abbandona. La voglia di fare tutto, di vivere, sorridere, seminare, danzare, lavorare. Via. Sciogliendosi come neve al sole. E non ho più neanche voglia di starli a sentire i miei doveri, e chi li reclama. Sopratutto chi li reclama. E resto qui, inerme, col caos intorno a me, a fare finta che vada tutto bene, per fare contenti tutti. Stancamente assorta nel pensiero del perchè li sto ancora a sentire. Del perchè mi devo ancora negare la felicità per non negargli la loro.


Devastata

martedì 19 gennaio 2010

Che gli Dei salvino chi disse la frase: "La superficialità ti salva la vita"


...e io mi curo con la musica...

lunedì 18 gennaio 2010

Sono alla ricerca di un pensiero profondo


Mi vengono in mente solo ovvietà


 


C'è qualcosa che mi sfugge...

venerdì 15 gennaio 2010

Certa gente...

Certa gente è veramente cieca. Certa gente. Parla, scrive, sogna, vive, e non ha la più pallida idea di quanto sia mediocre, e del fatto che ama circondarsi da gente mediocre. Pensa che quello che fa è giusto, convinta di avere ragione, ti attacca, si difende, aggredisce perchè è convinta di non essere in errore. Mai. Eppure, sbaglia. E nell'errore non ha neanche l'umiltà di chiedersi se sta sbagliando, e se lo fa non torna indietro. Avanza come un caterpillar sostenendo opinioni di cartapesta che crolleranno alla prima obbiezione. Ma certa gente non lo sa. Continua a dire che sta bene, che è giusto così, che si deve per forza fare così, ma non hanno capito niente. Non vedono l'infelicità della loro esistenza, delle bugie di cui è fatto il loro mondo, costruito da certa gente. Non si accorgono del male che si autoproducono, scambiandolo per bene. Non ascoltano, non si ascoltano. E non vedono al di là del proprio naso. Ciechi e sordi. Ma con una lingua lunga così.
E quando ti imbatti in gente così vorresti aiutarli, se riesci a vedere al di là della scorza. Fai di tutto per fargli aprire gli occhi, per fargli vedere che Dio non è un equazione scientifica, ma che c'è per davvero se alzi una pietra, se apri il cuore. Vorresti che ascoltassero davvero, e che osservassero davvero, anzichè rimanere saldi nei loro preconcetti preconfezionati da industrie di balocchi o dalle loro insane menti. A volte la verità fa male, è dolorosa. Come ascoltare il prioprio cuore, quello non ti mente mai. E io soffro nel vedere certa gente che pian piano si spegne nella mediocrità. E muore...


E lo sento, che la loro è solo paura...


Paura e Mediocrità
 

Curriculum Vitae

Curriculum Vitae. L'essere umano in formato .doc, e non importa quanto sei simpatico, spigliato, divertente, stacanovista, o competente; se non hai quel pezzo di carta non sei nessuno.
Ora, che ci posso fare se odio quel pezzo di carta più di ogni cosa?
Odio scriverlo, odio aggiornarlo, odio stamparlo, odio persino guardarlo. Mi annoia, e mi sembra inutile. Perchè proprio non riesco a capire come è possibile che un pezzo di carta possa dire chi sono e quanto valgo!
In tutto questo, nella mia disperata ricerca di una lavoro, chiunque non fa altro che chiedermelo. Che palle! Ma è normale che per un lavoro come commessa in un negozio sconosciuto io debba presentare un curriculum? Per me non lo è, senz'offesa per chi nei negozi sconosciuti ci lavora. Ma non sto facendo domanda per una banca o una multinazionale!


Comunque sia. No words.
 

mercoledì 13 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

Oh No!

Oddea! Quanto demenza c'è nel web!
Ci sarebbe da mettere delle restrizioni. Tipo: Ehi tu, ti piacciono i TokioFroci, hai i capelli come un demente e ami praticare tagli vistosi su di te?
Fuori dalle Balle!
Ascolti Gigi D'alessio e l'amore è dolore, mi manca anche se mi picchiava a sangue, e ti prego torna a rompermi un paio di costole come mi avevi promesso?
Fuori dalle Balle!
Non sai mettere due parole in croce a formare una frase di senso compiuto?
Fuori dalle Balle!
Tvb, ttc, qnd, hin,snfi, maidjfanddhvosdvamfni?
Fuori dalle Balle!


Va beh che alla fine si resta 4 gatti, ma non sarebbe bellissimo?
Io credo di si!


 


Senza contare la gente inutile più seria che vive riempiendosi di niente per rendere interessanti le loro insulse vite... Ma di questo genere, non ne vale la pena sprecare una sola sillaba, neanche il provarne pena...
 

Perle di saggezza

Ha la vitalità di un comodino...


Matteo dixit

lunedì 11 gennaio 2010

Deliri di una pazza

Ma si può all'1:30 del mattino delirare su msn in conversazione a 4? Si, si può! Ecco le cose che ho fatto in circa mezz'ora di sproloqui:


1. Mi sono svegliata. Ebbene si, appena mi fermo un attimo, il mio cervello è solito andarsene in stand-by


2. Ho segnalato un forum. E vi assicuro, ho fatto un bene all'umanità.


3. Ho visto fare la mia imitazione, ho fatto delle imitazioni. E mi sono sputata addosso dal ridere.


4. Abbiamo sanamente sparlato in maniera massiccia. E non mi dico la goduriaaaa!


Ma in tutto questo, non smetterò mai di chiedermi quanto è stupido il genere umano! E fino a che livelli riesce ad arrivare poi! Ma la cosa più divertente è che, secondo loro sono troppo avanti! Avanti? Seee talmente avanti da tornare indietro!!


Io Sostengo sempre il Magnesio
preso in maniera massiccia
che se no non mi fa niente!

sabato 9 gennaio 2010

Il cappotto Vintage

Andare al mercato con mia madre è sempre una barzelletta. Mi alzo alle 11 con le sue urla e poi corro come una pazza per lavarmi, vestirmi, pettinarmi; ritrovandomi davanti l'ascensore con le pantofole... Doh! Corro a mettere le scarpe fra le urla di tutti perchè sono sempre l'utima a essere pronta. Bah!
Arriviamo al mercato, e trovo una scanna pazzesca di maglioni, gente che urla a destra, a sinistra, sopra, sotto, da tutti i lati. E pure noi senza ritegno o paura ci lanciamo in mezzo alla folla urlante per cercare il maglione in offerta che ci piace di più. Non so voi, ma io mi sento ridicola! Bah!
Fortunatemente ne usciamo incolumi, con una decina di maglioni fra le braccia, tenendoli stretti e difendendoli con le unghie e con i denti, guardandoci in cagnesco con le massaie inferocite pronte a strapparceli di mano. Mi sento sempre più ridicola, ma non li mollo i maglioni, no no!
Dopo un ora di contrattare sul prezzo, ci facciamo regalare 2 collane per farci stare buone, e ci avviamo verso altre offerte.
Passo davanti a una bancarella e cosa vedo? Un cappottino vintage bellissimo, che mi chiamava e mi diceva: comprami comprami!
Alchè con fare indifferente e disinteressato chiedo il prezzo, il SignorLei (perchè al mercato i mercanti si chiamano tutti così!) mi comunica che il giubbotto cosa 55 EurI. Quantoooo?
Il cappottino mi reclamava disperato: Prendimi prendimi!
Non potevo abbandonarlo lì! Che donna senza cuore sarei stata?
Decido di non demordere. Il SignorLei, dato che siamo in periodi di sconti è disposto a passarmelo 35 EurI. Mhmhmh! Non è ancora abbastanza. Lo provo, lo tocco, lo scruto, lo annuso, nel frattempo trovo un miliardo di difetti! Eh beh! Se fosse di alta sartoria non lo venderebbero al mercato, e a non meno di 130 EurI. Ma questo non mi ferma. "Mi scusi, SignorLei, guardi qui, è scucito, e qui, ha la tasca rotta, e qui, e qui, e qui, e anche qui!!". Il SignorLei, cerca di arrampicarsi a ogni parete liscia, ma io sono una Stronza, e non gliela dò vinta.
Sfinito il SignorLei, scende ancora e ancora di prezzo. Fino a quando, vinta la guerra, io e il mio cappottino vintage ce ne andiamo a casa soddisfatti e felici. L'ho pagato 27 EurI!


Altro che magnesio, datemi shopping giornaliero!
 

venerdì 8 gennaio 2010

Mi viene da pensare...

Ho passato la vita a scappare. Pensavo che più km avessi messo da quello che sono e mi costringono a essere, più sarei stata libera di essere la me stessa che più meglio credo. E invece ho sbagliato tutto. Ho ritrovato gli stessi problemi che avevo lasciato, qui ad aspettarmi. Sono passati gli anni ma certe mentalità non passano mai. E ho la terribile impressione che volente o nolente dovrò farci i conti. E farò piangere qualcuno. Proprio come piangerò io per quello che sono...


Sbagliata

sabato 2 gennaio 2010

La prima causa dell'obesità nel mondo?


La nonna dell' Uomo


 


Abbattetemi!

Nutrendosi di noia

Che l'uomo si sia annoiato nel Natale saccense dove si gioca poco ma si beve assai in compagnia di gente simpatica, in giro per locali, dove musica, gente e alcool ti riempiono le serate, volendo potrei pure capirlo!


Ma che un Capodanno a casa di sua nonna con parenti al seguito al completo, dove non si esce, non si beve, si sta rintanati dalla notte del 31 al pranzo del 2, e si gioca a carte allo svilimento o al fallimento, e ci si ingozza come maiali sia un Capodanno divertente, no non posso proprio capirlo! E mi rifiuto di farlo!


Qui non hanno la più pallida idea di cosa significhi divertirsi!


Datemi del magnesio, vi prego!