giovedì 28 dicembre 2006

Immemori e lontani



i ricordi di Natali felici...



Cercando inperterrita di non smettere di respirare. In preda ad attacchi di ansia, fortemente controllati. Sentirsi inadatta e fuori posto. Disagio. Correre a nascondersi. Non farsi vedere. Non farsi sentire. Un giorno. Due. E poi ritornare. Di nuovo. Rewind. E non essere mai a pieno me stessa. Mai a pieno io. Avere paura. Di non essere divertente. Di non essere simpatica. Di non essere.



Respira. Respira.



Respira. Respira.



Controllati.



Bevi e sorridi.


giovedì 21 dicembre 2006

Vorrei essere nella tua pelle per vedere cosa si prova...





Vento pungente sulla faccia. Freddo. Stringersi un pò di più nelle spalle. Affermare di essere autosufficente. Autonoma. Indipendente. "Autotonoma" scherzando. Bere birra e fissarti negli occhi. E sentirti. Ti vedo e ti sento. E lo so cosa pensi. E aspettare. La tua mossa. Giochiamo a scacchi con la vita. E adesso tocca a te. Per ogni mossa cè una contro mossa. E aspettare. So aspettare. Mi vesto del colore che mi rappresenta di più. E aspetto. E respiro. Pronta a contrattaccare. Pronta a difendermi da te. E un circolo vizioso. E malattia. E ossessione. Lo so. Lo sappiamo. E mi bruciano le mani. E le mie linee stanno scomparendo. Non ho futuro. Non ho un passato. Solo un presente da rendere migliore. Solo un oggi da vivere al massimo. E tu non sei nulla. Un niente bellissimo che mi corrode. Ma non mi ucciderà. No. Non oggi. Non adesso. Ho un presente da godermi. Anche se fa male. Anche se mi uccide...





E la sento...





la tua solitudine...





troppo uguale alla mia...





Venere di Marmo


venerdì 15 dicembre 2006

Come se mi sentissi a mio agio...



Sa di caffè. Quella gocciolina di caffè che rimane nella tazza, a raffreddare, ma che è la parte migliore. Sa di caffè. Caffè e metal. Metallica e caffeina. Sorriso sincero. Pelle bianca e pulita. Profuma. Profuma di pulito. Di stelle. Di lune. E di musica. Fragile. Sa di magliette nere. Dice di essere uno sfigato. Sfortunato in amore. Vuole una compagna che lo ami. Una compagna che lo tenga per mano. Sa di pratiche legali. Di carta. Di fogli. Di musica metal in sottofondo. Di tribunali. E di cravatte che odia. Sa di freschezza. Amante perfetto. Spasmi e fiato. Gemiti e carezze. Mi prende guardandomi negli occhi. Dice che sono splendida. Dice che non devo arrossire. Ha voglia di me. Sempre. Mi tiene per mano mentre urlo. Mi bacia il naso. Mi bacia i capelli. E non mi fa stare male, mai! Non mi umilia, mai! Mi tiene forte quando rischio di cadere. Sento di meno la tristezza che mi porto dentro...



Ma non ho amore per lui...


domenica 10 dicembre 2006

Mi avevi detto che non ci saremmo persi..



E riassaporandovi. Accarezzando i ricordi. Timidi. Circondata da vecchie foto... Riguardandovi. Riguardandoti. Riguardandomi. Telefonate durate ore. Promesse, a volte, non mantenute. Capelli lunghi dietro a cui nascondersi. Sorrisi timidi toccarsi. E scoprirsi cambiati. Stentare a riconoscersi. Stentare ad amarci. Ad amare quello che siamo diventati. Più adulti. Più sicuri. Più cattivi. Meno bambini. Con la vita che ci ha portato su diverse strade. Percorse da soli. Ricordando quando potevamo percorrerle tenendoci per mano. Tenendoci stretti. Identica paura del futuro. E adesso lontani. E adulti. Tristi. E. Impegnati. E unantica nostalgia mi prende...



Ricordandoti...



Ricordandovi...



Ricordandomi...




Cercavo le stelle...



Stretta in un abbraccio che non mi scioglieva. Carezze che mi mancavano. Senza volontà... Senza scelta... Lasciarsi andare sempre... Senza pensare... E stretta in quellabbraccio, cercavo la luna. Cercavo le stelle. Mentre la pelle vibrava. Spasmi mi attraversavano. E dolci sussurri mi cullavano. Dolci domande. "Shhh, non rovinare la sacralità del gesto..." . E stavo bene. Con lui. E stavo male. Con me. Perchè non sento nulla dentro. Solo un grande freddo. Solo un grande vuoto. Spenta.



Non cè rimasto amore dentro di me...


venerdì 8 dicembre 2006

Bisbetica Indomata...



Come cullata da note damascate. Stretta in lana pungente. Attendo. Respiro elio per sentirmi più leggera. E sorridere. Perchè mi va. Perchè sto bene. Perchè lui mi riscalda le mani. E parla. Parla. Parla. E siamo uguali. Io più cinica. Io più cattiva. Io più triste. Ma siamo uguali. E mi cullerò di queste attenzioni. Fino a che non ne sarò satura. Fino a che il vento mi porti di nuovo lontano. In altri cieli. In altri mari. In altri mondi. Su autobus. Treni. Aerei. Navi. O auto, chi può dirlo... E. Voglio. Stare. Bene. Ridere di nulla. Imbarazzarmi. E. Arrossire. Sentirmi infantile. Sentirmi liquefatta. Un tuttuno con la terra.



Shhh...



Non rovinare la sacralità di ogni gesto...


martedì 5 dicembre 2006

Lei ha uno sguardo sempre triste...



E avrei goduto nel vederla morire lentamente al suono di un jingle bells stonato. Vomitando rumorosamente disagio nascosto. Un orologio fermo. Il tempo sembra essersi arrestato. Avrei goduto saziare strane voglie attanagliate alle viscere. Succhiare fino, ad inghiottire.Avrei goduto nel veder esplodere una candela al tritolo. Corpi straziati schiantarsi sulle pareti. Sangue sporcare le mie mani. Sputare in faccia, uno ad uno. Sono un infiltrata in un circolo fascista. Sporcandomi di cioccolato. Lecco le mie labbra, immaginandoti godere. Apro le gambe, immaginandoti venire. Labbra al cioccolato. Scenario addobbato di lucine natalizie. Circondata da Babbi Natale malefici. Incantata su lucine spente. Cammino con movenze feline. Ti stupro il cervello. Ti vedo ipnotizzare dal dondolare dei miei fianchi. Lingua attaccata a ghiaccio secco. Sarò il tuo chiodo fisso. E morirò trascinandoti allinferno...



Non chiamarmi in nessun modo...



non sono classificabile...


sabato 2 dicembre 2006

Stai diventando grande...



Come qualcosa che avevo dimenticato... Mi è tornato in mente così, come se improvvisamente avessi ricordato qualcosa da fare... Lho chiamato.



I ricordi tornano improvvisi, come flash-back neglocchi...



Ci siamo ritrovati. Per un momento. Lieve imbarazzo iniziale. Ferite che risanguinano ma fanno bene. Tu, raccontarmi la tua storia. Io, la mia. In uno sfiorarsi che non cè mai stato. In unabbraccio che non è mai esistito. E. Risentirti. Accanto. A. Me. Come quella notte. Mentre tutti festeggiavano. In una notte di capodanno. Ci siamo toccati. A km e km di distanza...



Si. E proprio vero. Sto diventando grande...