mercoledì 28 aprile 2010

Ricordi?

Nasconderò con miele colante il vuoto che avanza...


Ricordi? Ricordi quando ci siamo conosciuti? Io in lacrime ti odiai, perchè nella disperazione tu eri un estraneo, e presentandomi cercai di essere buffa, perchè in realtà mi sentivo violata nella mia vulnerabilità del momento. Mi rubarono la macchina, e tu ti comportasti d'eroe. Non ti ho amato subito, ma a fine serata ero già pazza di te. Credo che sia stato proprio quel giorno in cui ho capito che eri TU! Ed è una sensazione che non mi ha mai abbandonato, neanche adesso!
Ricordi? Ricordi la prima volta che mi dicesti "ti amo"? Io ero ancora ferita e impaurita, per me era troppo presto e non ti ho creduto. La seconda volta ti guardai stralunata e ti dissi che non era vero! La terza cominciai a dubitare. Pian piano imparasti a non dirmelo troppo spesso, perchè ogni volta io stavo zitta. Solo dopo la quarta cominciai a crederti... E ogni volta che lo facevi, il mio ferirti non dicendoti che per me era lo stesso mi faceva morire. Ma non ero pronta, o forse si, ma portavo ancora ferite aperte...
Ricordi? Ricordi la prima volta che ti dissi che ti amavo? Ti sei dovuto fermare per l'emozione, mi guardasti come se tutti i tuoi sogni si fossero realizzati, come se fossi felice al tal punto da non dover soffrire mai più. Ti si sono velati gli occhi e mi hai abbracciata come mai avevi fatto prima d'ora e mi hai sussurrato con un innocenza e un appagamento simile a un orgasmo che per te era lo stesso. Dopo fra noi cambiò tutto... Trovammo un intesa e un intimità che mai e poi mai avrei potuto neanche immaginare. Ci leggevamo nel pensiero, e ci scoprivamo ogni giorno un pò di più. Senza pudori o vergogne... Io misi a nudo la mia anima e tu, la tua. Io superai subito le mie timidezze, tu ancora ora hai difficoltà. Anche adesso temi di mostrarti fragile, vulnerabile...
Ricordi? Ricordi quando mi rifiutasti? Mi dicesti che non era così che mi volevi. E il mio orgoglio di donna si leccò le ferite per molto tempo, poi capiì, e ti ho stimato. Credo che quella sera hai dovuto fare i conti con la me vera e quella inventata... Hai preso a calci la seconda lasciandomi vulnerabile ai tuoi occhi per l'ennesima volta... E tutta la timidezza repressa da anni è venuta fuori, prepotente e violenta. Ti ho amato anche per questo. Mi hai rispettata dal primo attimo e io non l'ho mai dimenticato...
Ricordi? Ricordi che la mattina ti svegliavi con le braccia indolenzite perchè di notte non mi mollavi un attimo? Forse avevi paura che scivolassi via dal tuo abbraccio per perdermi lontano da te, e allora mi stringevi. Io mi sentivo al sicuro, protetta e l'odore della tua pelle mi dava sicurezza.
Ricordi? Per me non è cambiato nulla... E' tutto come allora. E ogni volta, è sempre come se fosse la prima. Meno timida, più sicura, più felice... Ricordi?


Non piangere,
urla piuttosto e
lasciamo di noi un ricordo toccante
 

sabato 24 aprile 2010

muore

E' inutile continuare a cercare la sua mano, è troppo preso da quello che non ha per accorgersi che io sono qui, e ho bisogno di lui...Mi sento stupida e vuota. Tutto quello che ho fatto fino a ora è stato totalmente inutile e irrisorio. Ed è più facile accusare che chiedere scusa. Le farfalle cadono al volo degli coltelli. C'è solo sangue e lacrime. Ricordi e mancanze. Vuoti. Terribili vuoti che non si riescono a riempire. Io sono troppo stanca per lottare. E non c'è nessuno che vuole lottare per me. Per noi. Per questa storia che ormai sembra solo una lotta per la supremazia. E improvvisamente torna in mente tutto il bello che c'è stato. Come un rewind continuo. Rewind-play. Prewind-play. Mancanza e vuoto. Ricordi. Voglie di piedi che s'intrecciano sotto le lenzuola, sudori, odori, braccia, mani e lamentele per il mio stargli appiccicato e relegarlo in un angolo del letto...
E comunque vada a finire, stavolta non sarà per merito/colpa mia...

E' che...

E' che non sono così interessante


Ho una vita noiosa. E questo mi annoia.


Le farfalle si son nascoste dal volo dei coltelli


Stanca

giovedì 22 aprile 2010

Non ce la posso fare...

C'è gente che mi cerca per mari e per monti. Gente che mi chiama, altre che mi pregano di farsi sentire. Credo che fossero anni che non fossi così ricercata...
Ma io non ce la posso fare.
Arrivo a casa stanca, annoiata, e piena di sonno. Al punto da sbrigarmi a fare la doccia e infilarmi nel mio comodo pigiama.
Per ora non ce la posso fare. Devo ancora prendere il ritmo.
Scusatemi tutti!
 

sabato 17 aprile 2010

Che tu possa

Che tu possa sempre trovare:
nuovi sentieri da percorrere,
nuove avventure da osare,
nuovi capitoli da aprire,
la sfida di nuovi cambiamenti.


Helen Thompson


Tanti auguri a me...

venerdì 16 aprile 2010

Patetica

Patetiti.
Siete tutti patetici.
Terribilmente patetici
Il genere umano lo è
Me compresa

lunedì 12 aprile 2010

Falene

Non c'è verso... Nonostante io voglia mettere radici, sono sempre in viaggio. Tutti i giorni per lavoro. Non che mi dispiaccia un granchè, non so quanto a lungo riuscirei a reggere un lavoro monotono e noioso e il vento in faccia mi è sempre piaciuto... Vedere posti nuovi, conoscere gente diversa e ripertermi in continuazione quanto sia disturbato il genere umano... Il mio diventare grande sembra avvicinarsi a velocità troppo elevata, con l'aumentare delle eventuali responsabilità. Non mi dispiace neanche questo se non ci penso troppo. Solo che ogni tanto, nel mio non pensare,nel mio fare le cose perchè devo, dimentico di ascoltare il mondo, di cogliere gli eventuali segnali. Che poi arrivano, prepotentemente, mentre guido per tornare a casa, in una giornata di pioggia scrosciante, spuntandomi dal nulla come a dire: "Non puoi scappare, non puoi non sentire, io sono qui!"
Una collega che recita una nenia a me fin troppo conosciuta, per augurarsi il buono auspicio, e io che sorrido, sapendo che lo è. Sapendo che c'è ed è qui per riportarmi all'attenti, per farmi vedere chiaramente che le cose stanno andando bene. E me ne compiaccio. Poi mi volto, e torno alla realtà, dopo aver ringraziato...
 

domenica 11 aprile 2010

Un libro in un mano...

Viviamo in un epoca dove il dio denaro ha preso il posto a qualunque etica e principio. Tutto ciò è disgustoso! Non bisogna dimenticare, nè voltare la faccia a quello che realmente accade.


Questa è una canzone dei Negrita, che non vedrete mai su mtv o ascolterete nelle radio. Facciamola girare e diamo uno schiaffo morale a chiunque si nasconda dietro a luride ipocrisie.


Io, nel mio schifo generale per il genere umano, lo sto facendo!


 


 





giovedì 8 aprile 2010

Corro

Prima ero ferma. Ora non riesco a fermarmi.
E si, sto bene... Stanca, stressata, dolorante e superimpegnata con più responsabilità di quanto potessi immaginarmene, ma sto bene.
Va tutto bene.


Ora aspetto solo che i sogni diventino realtà... Piano piano, anche se per adesso vado come un treno!