domenica 30 dicembre 2007

Lento è il passare dei giorni. Lenta la mia linfa scorre. Ancora un giorno e anche quest'anno sarà volato via, prendendo posto, insieme agli altri, nello sgabuzzino dei miei ricordi. Farò un bagno purificatore, per lavare via quest'anno. Per togliere tutto lo sporco che ostinatamente mi sono portata dietro. Proprio tutto. Lascerò il posto solo alla nuova me, e spazio vuoto in attesa di essere riempito solo di cose belle. Devo decidermi a buttare via un pò di cose. A staccarmi da parecchie cose. Le lascerò prima di 2 giorni spero. Spero. Solo una cosa terrò con me. Solo una. Un enorme desiderio. Qualcosa che mi tormenta dalla voglia. Rivederti. Ancora. Mi porterò solo questo. Sperando che il nuovo anno me lo realizzi...


lunedì 24 dicembre 2007

Come un replay


 


Sempre e solo tu


 


Inutile parlarne... Inutili parole su carta straccia... Inutile continuare a scriverti... Tu. Sempre tu. E ti paragono a chiunque. E nessuno è come te. Nessuno è Lui. Nessuno. Solo tu. Solo tu sei Lui. E non lo sai. E fai finta di non capire. E fai finta di non sentire... Perchè nessuno regge il tuo confronto... E sono solo inutili parole. Parole sprecate. Domani neanche mi parlerai... E andrà bene! Andrà tutto bene!!! E io sto solo per morire....


 


Forse sono io che sono fissata

O forse sei tu che non senti

Ma ci sei...

Sempre e comunque....


martedì 18 dicembre 2007

Notti Bianche





Ad uno ad uno. Tornano tutti.



Notti solitarie. Pc sulle gambe. Studi approfonditi. Chiacchere inutili che iniziano sempre con "ciao come stai?". Io che odiavo le solite e ripetitive frasi banali. Pensieri che si accavallano di anime che tornano. Perchè tutto torna. A mettermi alla prova. Come se potessi cedere da un momento allaltro. Come se qualcosa mi dicesse che è inutile cambiare rotta, quando il mare è sempre lo stesso. Milioni di dubbi e paure che saltano fuori. Intolleranza zero. Caos. Rabbia repressa che viene fuori involontariamente. E odio tutti. Tutti minfastidiscono. Tutti mi annoiano. Tutti. Chiacchere inutili su argomenti inutili. Divergenze di opinioni. Sbuffando a ripetizione. Silenzio. Ho bisogno di silenzio. Ho bisogno di allevatori di farfalle. Troppo succhi gastrici nella mia pancia. Le uccide. Le dissolve. Fate silenzio. Ci sarà un momento che riprenderanno a danzare. E non voglio perdermelo. Fate silenzio. Sono in attesa che riprendano a danzare...



Io sono un fiore che resiste anche al gelo. Adesso attendo le farfalle con la loro primavera.





Shhhh.



Adesso dormono. Ma riprenderanno a danzare



Le mie farfalle nello stomaco


sabato 15 dicembre 2007

Some people like poison...


 


Perchè lei ama. Non solo con il cuore. Perchè certe persone sono malatamente attraenti. Perchè c'è gente che non capisce che l'amore non è solo l'amore romantico che il mondo conosce. Ma che esiste l'amore malato, insano e perennemente distruttivo, che semina deserto in qualunque cosa arriva a toccare. E lei ama. Con tutto quello che può. Con gli occhi, con le mani, con le gambe, con l'anima, con la bocca, con i piedi, con le scarpe, con l'orlo del vestito. E che certe persone ti entrano dentro e ti avvelenano di dolce assenzio fino a farti soccombere. E che basta un solo tocco per far crollare muri di cemento armato che con tenacia e fatica avevamo tirato su. Che certa gente può farti davvero tutto ciò che vuole. Fino a umiliarti, fino a morire. Ma non importa. Perchè lui può farlo. E poi domani è un'altro giorno. E lui non c'è più. Presi da un'altra vita, da altre familiari distrazioni. Come se niente fosse.


 


Poi lui torna. E tutto ricomincia. In un estenuante e corrosivo circolo vizioso.

Come si fa a dire basta?


 


Some people like poison

under my skin like opium


lunedì 10 dicembre 2007

Shhhh


 


Ho rapito il mio migliore amico. Dopo lunghe ed estenuanti 10 ore di lavoro. Avevo voglia di godermi uno stralcio della deliziosa notte con una faccia amica. E' stato bello aver assaggiato parte della sua immensa felicità. Bello ed elettrico. Inutile continuare a ripetere di quanto io sia contenta per lui. Inutile anche dire di quanto invidiosa sia della sua felicità. Ma è un invidia sana la mia. Non nuoce. O almeno lo fa, ma solo a me stessa. Nel senso che non mi incute rabbia nei suoi confronti, ma mi sprona a cercare la mia... Perchè è la fuori, lo so! Ho chiuso porte che erano rimaste socchiuse nell'antro del mio passato. Adesso posso ritenermi libera. Anche se... Staccarselo via è arduo e faticoso. Un pò come quando ti sporchi le dita con la colla vinilica, che poi asciugandosi, viene via staccandola con le dita, in sottile patina biancastra e odorosa. Ecco! Adesso io sto facendo questo. Sto pian piano staccandomi via il passato dalla mia pelle... E ci sono punti del mio corpo a cui non arrivo. Il mio contorcersi e graffiare continuo sulla pelle ammetto che mi sta facendo non poco male. Ma sono ottimista. Il bicchiere è sempre mezzo pieno. E le notti rimangono sempre le mie più care amiche... Anche Palermo, adesso di notte, mi spaventa molto meno... Sensazioni che vanno scemando pian piano, comincio a farla mia... Lentamente. Assaggiandola a piccoli morsi. Adesso aspetto solo qualcuno con cui condividerla. Che me ne faccia diventare parte.


 


In silenzio

sempre

ascolto che inizi la danza delle farfalle


venerdì 7 dicembre 2007

Confusamente pensandoti


 


Vino. Sigarette. E poi di nuovo vino. Buio e gente che mi spintona. Più odio essere spintonata più mi trovo in queste situazioni. Vino sulle mani. Sul maglione. Sò di vino. E sigarette. Non mi reggo in piedi. Sto bene. Benissimo. Sono dentro ai migliori anni della mia vita. E ci sto bene. E passano veloci. Come tutte le cose belle. E ancora vino su vino. Ho conosciuto tante di quelle persone che domani non mi ricorderò più neanche il nome. Ho fatto pipì con una tedesca. Come si chiamava? Boh!! Mi sono persa nella folla. Non mi trovavo più. Ero lì, seduta in un angolo. Cerco di stare attiva. Sveglia. Estremamente socievole. Essenzialmente ero solo profondalmente triste. Braccia forti che mi stringevano. Che mi toglievano il respiro. Che scaldavano. Non mi reggo in piedi. Torno a casa. In sei o sette dentro una cinquecento. Rannicchiata su ginocchia. Torno a casa. Crollo. Forse svengo. Tutto finito. Tutto finito. Domani sarà solo un altro giorno...


 


Ti penso


 


Penso che sia normale


 


il male che vorrei


 


Da te...


giovedì 6 dicembre 2007

Non abbiamo fatto nulla.


 


Non volevo. Non è successo.


 


Punto.


 


E allora perchè mi sento così male? Eppure io sono stata chiara. Lui è stato onesto. Abbiamo dormito ma non ci siamo sfiorati. Va bene. Va bene.


 


Non sono più abituata a dormire con qualcuno accanto.


 


O forse


 


Quel qualcuno, non era il qualcuno che io volevo accanto a me...


 


Voglio che sia così


 


Io vivo di te


 


Tu vivi di me


 


Il resto del mondo solo un inutile e squallido dettaglio


 


E ti penso sempre.


 


Se tu venissi, e io ti ospitassi, si scambierebbero pure i ruoli?


 


Solo le mani resterebbero uguali...


domenica 2 dicembre 2007

Tu ci credi nel destino?







 


Io non credo nel destino. Credo in quelle cose che devono, per forza, andare così. Credo che ci sono gli inizi, e ci sono le fini, e i ritorni non sono ammessi. Credo che certe volte, le scelte sono veramente poche, e se non scegli bene, se ne va a puttane tutto quello che fin qui hai costruito. Credo nella fine. Che quando si chiude una porta si apre un portone. E che quando mi chiami in un pomeriggio, dopo secoli che non ci si sente, e mi dai appuntamento in campagna da te, e liberi con cura il divano e chiudi per bene la porta, il fine è uno solo... Uno solo. Credo nei segni del destino. Credo che quando la macchina fa i capricci, e proprio  non riesci ad arrivare in orario, e ti trovo sul ciglio della strada con la macchina in panne, che proprio non vuole partire, forse un qualche dio in qualche modo mi sta dicendo qualcosa. Credo nelle farfalle nello stomaco. E di quando senti che proprio non devi fare certe cose. Nell'avere la certezza che sarà come quella volta. Credo nei passi. Nell'impronte delle scarpe su fango asciutto. E credo che se non avessi lasciato quelle impronte non sarei più riuscita a tornare a casa. Credo nel perdersi. E poi ritrovarsi. Ci credo. Credo in me stessa. Nella me nuova. E la nuova me non ammette ritorni. Perchè adesso vuole innamorarsi, e non soffrire. Adesso vuole un uomo nuovo. Nuovo di fabbrica. Fatto apposta. Nuovo. Ancora con l'etichetta.







 


Niente di seconda mano, adesso...







 


Resterai comunque un bellissimo ricordo...