lunedì 1 ottobre 2012

Non manchi più.

E poi, non so come, improvvisamente, non mi manchi più.
Cioè, mi manca quello che siamo stati, quello che eri e che sei stato con me, mi manca l'odore della tua pelle e il tuo respiro mentre dormi, e un sacco di altre cose; ma tu, tu per come sei adesso, non mi manchi.
Non mi manca lo sconosciuto che vedo nelle foto che pubblichi, o nel tuo nuovo taglio di capelli, o in quell'accessorio che prima non avevi. Quello non sei tu, non sei la persona che ho conosciuto, che ho amato.
Tu, adesso, sei uno sconosciuto.
E non mi manchi.
Ecco, forse dovrei dire che mi manca ancora il "noi", quello che siamo stati quando non eravamo due metà singole disperse per il mondo, ma solo l'unità completa che formavamo. Mi manca il tuo terminare i miei pensieri, o l'unico magnifico essere divino che formavamo insieme. Mi manca la felicità che provavo quando mi svegliavo e ti trovavo accanto a me, dentro me, a riempire i miei vuoti; mi manca l'intimità che avevamo raggiunto, la nostra anima a nudo, l'una nelle mani dell'altro, senza difese. La totale fiducia che provavo quando ballavamo e sapevo che non mi avresti fatto cadere, mai e poi mai.
Questo mi manca.
E no, non mi manca la sensazione di essere innamorata e completa con una persona, quanto l'esserlo CON TE. E' diverso.
E' per questo motivo che il tuo ricordo spesso torna a far sanguinare il mio cuore. E' per questo che vengo a sbirciarti sul profilo, ma non ti trovo mai... Sei uno sconosciuto adesso.
E' come se non ci fossimo mai conosciuti.
Quanta pena provo per noi stessi, lasciati da soli a vagare per il mondo senza quella magnifica sensazione di sicurezza e totale fiducia l'uno nell'altro. Quanta pena provo per quel "noi" ucciso.
Quanto miserabili sono le nostre vite adesso?

lunedì 2 luglio 2012

Giusto per intenderci

Penso sia necessario ribadire un concetto. 
E lo faccio.
La descrizione di questo blog l'ho scritta anni fa e dall'ora non è mai cambiata, perché tale concetto non è mai svanito.
E' proprio qui a destra, sotto la scritta About Me, ed è chiaro come il sole.
Qui ci sono io e la mia me inventata.
Più chiaro di così si muore.
Non tutto quello che leggete mi riguarda, né riguarda chiunque altro attraversi la mia vita, molto spesso quello che scrivo non c'entra proprio nulla con me, è frutto di riflessioni da tazza del cesso, o più semplicemente da quello che vedo nel mondo. O più semplicemente, invento tutto di sana pianta. Perché mi va, perché mi aiuta, perché questo posto è mio e me lo gestisco come mi pare. Non devo dare spiegazioni, non ne servono.
Quindi è del tutto inutile che venite a sbirciare, cercando di leggere tra le righe qualcosa che semplicemente non c'è! Punto! Del tutto inutile!
Né tanto meno oso dare in pasto al mondo determinate arti o percorsi che decido di intraprendere, o le evoluzioni di esse. Perché ci sono segreti e Segreti, e davvero, potete divertirvi a legare nastrini tutto il giorno, ma se pensate che qui troverete aiuto in quel senso, siete fuori strada, totalmente!
E non nego che la cosa mi diverta alquanto!
Quindi lasciate i vostri complotti fuori da queste pagine, perché qui non c'è nulla che vi possa aiutare, è più sicuro che vi porti fuori strada.
Se poi volete continuare a illudervi, fate pure.
Divertitevi a ricamare su qualcosa che probabilmente non esiste.
Vuolsi, così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.

sabato 9 giugno 2012

Imparare a pensare

Fin da quando veniamo al mondo, non facciamo altro che imparare. Ci tartassano con insegnamenti di tutti i tipi, inizialmente ci insegnano a parlare, poi a camminare, poi a stare a tavola, l'educazione, le apparenze... Poi andiamo a scuola, e là ci insegnano la matematica, la letteratura, la grammatica, le scienze. E man mano che si cresce gli insegnamenti aumentano... 
Ci dicono che se non abbiamo una cultura non siamo nessuno, che bisogna studiare per diventare qualcuno, per fare un lavoro prestigioso, per guadagnare tanti soldi, per sentirci realizzati. E noi lo facciamo. Studiamo, impariamo. Chi più, chi meno. 
Restiamo chiusi e protetti nei nostri mondi paranoici continuando ad assorbire tutto ciò che ci propinano, perché DOBBIAMO imparare.  Impariamo come automi. Secondo noi sappiamo. Acquisiamo pezzi di carta che certificano che noi sappiamo...  
Riflettendo però, più mi guardo attorno, più vedo che gente che non sa niente. Sa tutto e niente. 
Perché nessuno, o comunque a pochi, viene insegnato a pensare. In effetti non c'è nessuna scuola dove ti insegnano a pensare, e nessuno che ti spieghi come si fa, allora non lo facciamo. Non esiste pezzo di carta che possa certificare che sai pensare, quindi non serve. Perché è ovvio che si fa. Ovvio. 
Io non lo so se so pensare, di certo un giorno mi son svegliata e ho deciso che avevo bisogno di avere un opinione. Non ricordo perché, forse ero stufa di sentirmi dire che qualcosa non si fa e nessuno mi sapeva dire il perché. Si forse è stato così. E' stato allora che ho deciso che DOVEVO avere un opinione, perché avevo bisogno di conoscere i perché, e a mia volta aiutare chi li stava cercando. 
E ho sbagliato. 
La vita è più semplice quando ti affidi a dottrine già preimpostate pronte all'uso. Non è importante il perché o il come. E' così e basta e con ciò la vita è più semplice. Forse se non avessi deciso di dover avere sempre un opinione adesso mi accontenterei di quello che mi capita senza aspirare a voler imparare, a capire, sempre di più. Mi basterebbe quello che ho. E forse sarei felice. Forse. 
Ma non posso. 
Non posso smettere di chiedermi perché, come funziona, o come si fa. Non riesco a smettere di dover cambiare le cose che non mi piacciono in cose migliori. Aspiro ancora a quell'illuminazione divina che risponda a tutte le domande. Per imparare a conoscermi e a conoscere la gente che mi circonda.
Ma non ha importanza. 
Per la maggior parte delle persone, questo non conta. La cosa importante è collezionare pezzi di carta, perché è quello che ti rende COMPETENTE, quello con cui puoi pettinarti l'ego tutto il giorno, e gridare al mondo che tu sei qualcuno. 
Anche se poi, pezzi di carta o no, tolta la maschera, siamo tutti soli e impauriti.

venerdì 1 giugno 2012

Miseria

È quando ti fermi di colpo che tutta la solitudine che t'insegue ti viene addosso...

Ci si riscatterà mai da tutta questa miseria?

giovedì 24 maggio 2012

A volte bisogna muoversi

A volte bisogna muoversi.
A piedi nudi sul bagnasciuga, dopo un pò che si sta fermi immobili, con le onde che fan su e giù, ci si accorge che si sta lentamente sprofondando. Allora bisogna tirar via i piedini, e riprendere la posizione o spostarsi.
Tanto tempo fa viaggiavo molto, e queste pagine sono state solide e fisse sul vecchio e deceduto Splinder, e andava bene così. Poi ho smesso di viaggiare, mi son fermata e ho messo radici; così queste pagine han cominciato a saltare da una piattaforma all'altra.
Non so se mai si fermerà, o prima o poi scomparirà dal web. So solo che, per adesso, bisogna muoversi.

mercoledì 18 aprile 2012

martedì 3 aprile 2012

Si cambia.

Provo una grande pena per me stessa quando, vedo vecchi amici di un tempo un pò stronzi, diventare uomini che amano alla follia, e rendermi conto che probabilmente il mio cinismo non mi permetterà più di provare tale sentimento... Io, che tantissimi eoni fa, ero una romantica... 


"Quando il dolore è più grande, poi non senti più
e per sentirmi vivo, ucciderò... (Afterhours)"


Mi sono fatta davvero così male?

sabato 17 marzo 2012

Amore a distanza

 Non ho mai creduto negli amori a distanza. Non li ho mai voluti. Ho sempre pensato di non potercela fare, che lontano dagli occhi, lontano dal cuore; che non sarei stata in grado di poter mantenere viva la fiamma. Ho sempre pensato di essere debole. Sicura del mio amore ho sempre creduto che distraendomi sarebbe andato a scemare, affievolendosi come una fiamma che non più alimentata muore su se stessa. 
Ho creduto male. 
Non importa cosa succede, quanto si è lontani e da quanto tempo, l'amore non muore. Resta lì, fisso e impenitente. Puoi sotterrarlo sotto mille mila pensieri, lavori, cose da fare, distrazioni e quant'altro; ed è tutto inutile. Puoi piangere tutte le tue lacrime, elaborare il lutto, lasciare andare e arrivare al punto che speri solo che sia felice, anche se non con te, anche con un'altra. Te lo fai stare bene. A forza. E dopo un pò credi di non amarlo più dato che il pensiero di un'altra ti fa morire solo un poco. Ho creduto.
Ho creduto male.
E dopo tempo e chilometri, dopo un sacco di altre cose, quando la tua vita è andata avanti e anche la sua, quando i ricordi cominciano a sembrare sbiaditi e lontani, e le ferite non sanguinano quasi più, quando credi di esserne fuori... ti accorgi che non è per zero amore che stai bene, ma è per troppo amore... Lo spazio e il tempo sono solo dettagli, lui è sempre stato lì e forse ci resterà per sempre, qualunque sia la sua strada e la tua, dopo che i "noi" sono stati definitivamente cancellati, dopo che si cambia taglio di capelli, o dopo che s'impara ad andare sui tacchi o truccarsi... Non è cambiato nulla. Una stella fissa inamovibile che niente e nessuno può spodestare. 
E' stato allora che ho cambiato idea.
Gli amori a distanza esistono e resistono. Anche tutta la vita. Quando è amore non muore. 
E non puoi fare nulla per cambiare ciò.
Non puoi fare altro che continuare ad amare.

mercoledì 14 marzo 2012

mai

 E non importa cosa succede, dove mi trovo, con chi sono, o cosa faccio. 
Continui ad essere la stella fissa al centro dei miei pensieri.
Non riesco a dimenticarti. Mai.

martedì 21 febbraio 2012

Di questo amore non vedremo fine.

 Di questo amore non vedremo fine.
Non ci saranno passeggiate mano nella mano al tramonto, né progetti per il futuro. Nessun anniversario da festeggiare, o liti, o incomprensioni. Non conoscerò i tuoi e viceversa. Nessun natale, né uscite a coppiette. 
Saremo privi del naturale corso di un amore. Non dovremmo mai dirci "ti amo", né "non ti amo più". 
Abbiamo solo il presente, carico di risate strappate alla disperazione. La nostra sola preoccupazione è sigillare tutti gli spazi tra le nostre labbra, riempire i vuoti tra le nostre braccia. Alleggerire i fardelli senza pensarci troppo, fare l'amore per colorare notti monocromatiche. Morbidamente spigolosi. 
Il futuro non esiste.
Esistiamo solo noi. Stretti e violenti come se dovessero strapparci di mano da un momento all'altro, proteggendoci dietro risate per non leggerci troppo dentro, alleggerendoci con le frivolezze, completando le frasi a vicenda. 
Ruberemo minuti preziosi all'inesorabile scorrere del tempo, sempre troppo brevi, che ci trovano voraci e mai sazi. Completi a metà. Dolcemente feroci.
Di questo amore non vedremo fine.
Resteranno solo cuori un pò meno spezzati e farfalle acide che corrodono stomaci già sfiniti, che lasceremo vivere per testimoniare che siamo esistiti, che noi siamo esistiti. E con esse torneremo a inseguire ognuno la propria vita, cercandoci dietro ogni piega di ricordo e profumi familiari. Dentro altri spazi tra le labbra, dentro altri abbracci, che torneranno a fondersi con altre bocche, altre braccia, lasciandoci addosso solo un nostalgico rimpianto.