domenica 27 giugno 2010

Miserabile vita

Quello che ci rende migliori, appassionati, che ci sprona, che ci rende vivi
è la continua ricerca di qualcosa.
L'uomo dei sogni, un lavoro che ci soddisfi, uno status quo equilibrato e moderatamente felice.


E se, per caso, raggiungiamo i nostri obiettivi,
che si fa?


 


Ci si annoia.


 


Forse è meglio struggersi.
 

lunedì 21 giugno 2010

Certe canzoni

Certe canzoni
parlano per te
e certe canzoni lo dicono meglio...


Prendi il mio proiettile,
usalo contro di me.
Unisci al mio proiettile,
la rabbia che porti in te...


 






Non sapevo dirlo meglio...

venerdì 18 giugno 2010

Densi silenzi

Quando il dolore è più grande
poi non senti più

Io non odio. Mal sopporto, un pò detesto, m'innervosisco, m'infastidisco; ma non odio. Più che altro non tollero certi atteggiamenti passivi. Non tollero la gente che non chiede scusa. E che si chiede perchè non gli parlo, quando poi non risponde su msn. Non tollero i finti menefreghisti, quelli che quando ti parlano ti usano come uno specchio, e hanno sempre modo di darti la colpa delle loro mancanze, o comunque vada devono sempre avere ragione loro. Che ti spiegano le cose come si fa con un bambino di 3 anni, e che, secondo loro, se mi ostino a non capire non è perchè sto vedendo la cosa da un altro punto di vista, ma perchè non capisco e basta. Quelli che pensano che io sia stupida, che non possano finire con 1 a 0 per me, perchè sono più colti, più avanti, più aggiornati, più.
Non tollero chi mi sottovaluta a tal punto.
In compenso loro non tollerano la mia proverbiale insistenza, resistenza e intolleranza verso certi atteggiamenti protettivi da insicuro del cazzo. E ovviamnte li faccio a pezzi come mi capita. Di solito nel modo sbagliato.
E vai di insulti, di offese, di musi lunghi e di ultime possibilità che non sono mai le ultime, ma sempre le penultime.
Sono stata drastica lo so.
Ma il solo pensiero di infilarmi in elucubrazioni che dimostrano nella certezza scientifica chi è Dio, e che io ho torto marcio non c'ho voglia. Neanche minimamente. Sono stanca di sentirmi trattata come una celebrolesa. O come un ignorante. Che mi si aggredisca solo perchè volevo delle spiegazioni. Perchè volevo sentire che dall'altra parte non c'è solo una tremenda alessitimia, un computer pieno di numeri e statistiche, ma da qualche parte un pò di voglia e di perseveranza nel salvare un amicizia che oramai era solo a senso unico...
Se non ci tieni, non ci tieni.
Penso che 6 mesi di silenzio bastino a dimostrarlo.
Bastano anche a dimostrare che quello che io vedevo come un fratello, non lo era in realtà. E che, da stupida quale sono e venivo vista, mi sono immaginata tutto.
 

Qualcuno mi chiese perchè sono così arrabbiata. Non ho avuto riscontri, risposte, certezze, o anche solo un segnale di vita mentre io cercavo in tutti modi di riprendere qualcosa che mi era sfuggito di mano. Sempre in modo sbagliato ovviamente.
Dopo 6 mesi il nulla. E ho dimenticato tutto, perchè io rimuovo quello che mi fa soffrire e mi lascia solo la rabbia. Non ricordo più nulla. Ho un problema serio con le emozioni forti. Dimentico le cose belle, figuriamoci le brutte...
Perchè non riesco a spiegarmi nulla... E' rimasto solo un enorme punto interrogativo sopra la mia testa.
Solo dubbi e rabbia. Per una persona a cui ho permesso ferirmi, e l'ha fatto.
Starà più attenta la prossima volta, proprio come fa lui.
 

Nello spazio che adesso riempi c'è
frutto acerbo di densi silenzi che
colleziono da tempo
come scheggie di inferno
 

giovedì 10 giugno 2010

Strada in salita vol 2

Ci sono persone che non hanno tutto spianato. Non vivono in belle case, con famiglie da mulino bianco, con un futuro già programmato. Non ci sono principi azzurri, nè facoltose università, nessuna vita agiata, nè lavori pronti. Nè carriera, nè successo, nè vacanze una settimana l'anno. Niente di tutto questo.
Magari hanno anche subito violenze, lottato per sopravvivere e per arrivare a fine mese. Hanno vestiti di seconda mano, scarpe della peggior marca e una strada che è solo in salita.
Eppure un destino segnato.
Quello di finire come le loro madri, a inseguire sogni che non sono loro, a infilarsi in un incubo per sfuggirne ad un altro. Non deludono nessuno, non vanno mai fuori strada, non rischiano, non possono, ma sopravvivono.
Finiscono sposate ad uomini che non le apprezzano, se hanno fortuna trovano lavoro e non è mai troppo diverso dal pulire i cessi a gente che ha avuto la strada in discesa e piena di segnali stradali. Parlano di niente, si circondano di niente, fanno figli come conigli e faticano per arrivare a fine mese. E s'imbottiscono di valium o quant'altro per tenere a bada l'ansia e gli attacchi di panico.
E nonostante tutto hanno la forza di mentire a se stesse.
Hanno la forza di dirti che nonostante tutto sono felici. Hanno realizzato qualche sogno. Che rifarebbero tutto daccapo.


A volte mi chiedo quale sia stata la molla che è scattata per non finire così... Perchè si, sarebbe stato questo il mio destino se un giorno non mi fossi accorta che ragiono, sono viva, e sopratutto che posso scegliere.
Posso intrecciare i fili a mio piacimento, e scrivere da sola la mia storia.
Non ho mai voluto essere mediocre.
Anche per questo mi sono sempre rifiutata di credere che sia già tutto scritto, tutto programmato. E ho dimostrato che non è così. A me stessa e tanto basta.
Continuo a non essere nessuno. E mi sta bene. Ma nel bene e nel male io so che è stata per mia volontà.
E anche se tutto questo dovesse risultare un fallimento, sarà un bellissimo fallire.
Io continuo a scrivere la mia storia.
Continuo a bighellonare sulla strada, a fermarmi a raccogliere fiori, stendermi sull'erba a guardare che forma hanno le nuvole. Saltello, corro e rallento, mi fermo a togliere i sassolini nelle scarpe. A volte cado e mi sbuccio le ginocchia ma il tempo guarisce ogni ferita e la mia strada anche se in salita, in discesa, a zig zag e piena di crocicchi non mi ha ancora deluso.
E rido al pensiero che di non avere catene.
Io sto scrivendo la mia storia...
Sono libera.