sabato 20 settembre 2008

Bentornate farfalle nello stomaco


Baci, carezze, abbracci, coccole infinite su lenzuola roventi. Chi sei? Da dove sei venuto? Sei tu? Si sei tu. E sembri perfetto. Troppo. Sembri adatto. Troppo. Sembri mio. Troppo. Riuscirò a soravvivere sotto il bombardamento dei tuoi baci?

E poi arriva il colpo. Dritto al cuore senza preavviso. Senza protezione. Nessun giubotto anti-proiettile per me. Nessuna cura. Per caso. Come sei arrivato. Come sei rimasto. Come mi hai ferito. E ti scusi. Dici che sono importante. Dici che sono unica. Dici che sono perfetta. Dici. Ma perfetta non lo sono, e dal dolore muoio anche io. E adesso? Che fare? Posso curare le mie ferite tenendoti per mano? Vuoi curarle tu? Posso curarle da sola?

Come posso dirti addio adesso? Come? Tu, arrivato con la pioggia a lavare le incertezze e a portare nuovi sapori. Come?


Vuoi addomesticarmi?

Posso addomesticarti?

Perchè l'essenziale è invisibile agli occhi