lunedì 29 ottobre 2007

Vuoti a perdere


 


L'asfalto è più nero a Palermo. Strade dritte e pesanti. Scirocco. 21 gradi. Ma  fa freddo. Troppo freddo. Città ostile e cattiva. Cammino spedita. Occhi sull'asfalto. Non so dove andare. Non so cosa fare. Silenzi. Solitudine. Prendo il cell. Chiamo voci amiche. Nessuna risposta. Nessun segnale. Inutilità di vivere. Sogni vuoti riempiono notti solitarie. Non sono abituata a dormire da sola. Non voglio dormire da sola. Mai più. Troppi silenzi. Silenzio. Sempre. Di giorno. Di notte. Infiniti silenzi. Riempiti dalle mie dita che battono sulla tastiera. Qui è tutto troppo bianco...


 


Ho bisogno di qualcosa di sporco. Di sudicio.


 


Voglio sporcarmi


 


Cercando di riempire qualcosa che forse


 


vuoto non è...


 


...è bianco...


venerdì 26 ottobre 2007

Ho perso il gusto... non ha sapore...


 


Con i tuoi comodi


 


Silenzio. Fuori e dentro. Non so che dire. Non so che fare. Solo silenzio. Ho spento l'interruttore delle emozioni. Off. Non provo più nulla. Niente. Solo indifferenza. Un cuore malato che ha avuto troppi colpi. Adesso basta. Non ci sei più. Sto facendo in modo che tu non ci sia più. Troppi pensieri. Troppi problemi. Tu sei di troppo. Il mio volerti bene è di troppo. Il mio aspettarti e sperare che per te sia lo stesso. Mò basta. Magari fuori c'è già qualcuno che m'aspetta. Magari. Magari dopo sarò più felice. Magari. Chi lo sa. Ho un cuore malato che ha avuto troppi colpi. Tu sei di troppo. Pelle di ebano.


 


Tanto so già che


 


ti accorgerai dell'importanza di quello che avevi


 


dopo che l'avrai perso...


 


A me è successo così...


 


Off


sabato 20 ottobre 2007

Una volta


 


volevo essere come LORO...


 


Poi cos'è successo?


 


Perchè passo tutta la settimana a evitare certa gente, per poi ritrovarmi il fine settimana, a servire schifosi intrugli altamente alcolici agli stessi? Cammino a passo svelto per Viale delle Scienze, non vedo nessuno, non voglio vedere nessuno. Ho altro da fare. Ho altro a cui pensare. Poi arriva il weekend. E sono lì. A bere e a fumare. Tanto è papà che paga. Fasciati da bei vestiti e di sorrisi smaglianti. Si dimenano fra una conversazione vagamente intellettuale e un rum e cola. Poi vomitano nel buio. O in un cesso che sarò io a pulire. E' uguale. Tanto è papà che paga. Una volta, volevo essere come LORO. Poi cos'è successo? Cos'è cambiato? Non so. Davvero. Non lo so. Forse, l'orgoglio dei miei. La soddisfazione di riuscire da sola senza l'aiuto di nessuno. Il fatto di poter fare tutto quello che mi pare, solo perchè sono io a decidere cosa fare e cosa disfare. Forse. Può darsi. Non so. Davvero. Non lo so. Ma va bene così. Io sto bene. Sono una roccia. Niente paranoie inutile. Niente noia. Niente apatia. I miei problemi sono altri. E mi piacciono. Me li tengo così come sono. Io non sono come LORO. Io non sono come gli altri. Sono diversa. Differente. E va bene così. Va benone. Non paragonatemi. Non schematizzatemi. Io sono diversa.


 


Io non sono CLASSIFICABILE


 


Overdose di Autostima: mode on


 


Ogni tanto ci vuole...


domenica 14 ottobre 2007

Modalità basso consumo: Mode On


 


Sono da tempo finiti la beata giovinezza


 


del non aver pensieri...


 


Silvana, ma tu lavori sempre?


 


Cazzo di domanda è? Certo che lavoro. Mica campo d'aria io. Mica li stampo i soldi. Certo che lavoro. Certo che lavoro SEMPRE. E adesso come non mai. Adesso che ho l'università. Adesso che devo trasferirmi. Adesso che ho un affitto da pagare!!!


 


Ho SERIAMENTE bisogno di una vacanza!!!


 


Paura. Paura addosso come cotre unta su pelle. E la lavo ma non va via. Si nutre dei miei sforzi. Si sazia di sofferti cedimenti. Mi morde e mi tormenta. Paura di non farcela. Paura di ennesimi fallimenti. E davvero a volte avrei voglia di mandare tutto e tutti a quel paese, lontano da me. Davvero, poi, anche le mie piccole felicità si trasformano in pesante fardello!! Davvero, a volte, vorrei staccare la spina..


 


Ma io non tremo...


 


Sono forte io...


 


Solo bellissimi cambiamenti per me...


mercoledì 10 ottobre 2007

...mi piace tanto il modo di scrivere che hai


 


freddo e caldo allo stesso tempo...


 


Riccioli scuri. Pelle d'ebano. Bellissima pelle. Sa di buono. Sa di baci. Spalle grandi. Mani callose. Sa di mare. Dita tozze e grassocce. Cuore grande e ferito. Ingenuità malamente nascosta. Sa di buono. In viaggio. In cerca di qualcosa. In cerca di se stesso. Ma è li, e non si vede. Si gira attorno e non si trova. Fintamente coerente. A tratti infantile. A tratti troppo maturo. A tratti si perde nei suoi pensieri. Insofferente. Apatico a volte. Uomo e Bambino. Bellissimo nella sua imperfezione. Perfetto nella sua imperfezione. Anche lui, al sicuro nel suo guscio di cartapesta... Sogna onde che lo portino lontano. Ma lontano dove? Lontano quanto? Perchè? Sogna barche in giro per il mondo. Sogna mari diversi. Sogna. Sa sognare. O forse solo scappare...


 


Che colore gli dai?


 


Blu. Come il MIO mare in tempesta


 


Che non c'è nulla di meglio...


lunedì 8 ottobre 2007

Resisti


 


Tutto questo fra 100 anni non avrà alcuna importanza...


 


O forse si?


 


Che colore gli dai? Blu mare, mare in tempesta.


 


Bicchieri. Vassoi. Bicchieri su vassoi. Bicchieri per terra frantumati. Alcool. Birre. Vino. Panini. Piadine. Bruschettoni e quant'altro...


 


Sono tornata


 


A volte ho l'impressione di non sopravvivere... A volte ho l'impressione di girare intorno a qualcosa e non riuscire mai ad afferarla. A volte.


 


Poi tu. Riccioli scomposti. Blu mare. Tempesta. Una meteora. Qualcosa che passa. Che va via. Come le comete. Come le ferite. Come l'essere bambini prima di diventare grandi. Tu che, adesso, mi scaldi il cuore. Domani è un altro giorno. E' un'altro affare. Non pensiamo a domani. Non pensiamo a ieri. Godiamoci oggi. Che la vita, si, in fondo è bella. Anche se a volte ho l'impressione di non sopravvivere...


 


Ho bisogno di respirare


 


Datemi la sua pelle


 


Voglio affondare nel suo colore


 


Voglio ritovarmi in preda alla tempesta...


 


Shhh! Cadrà d'importanza. Forse.


giovedì 4 ottobre 2007

Pelle bianca


 


sotto mani callose


 


Riccioli crespi, sopra grandi occhi. Ha il cuore grande. Grandi mani. Mani che toccano. Mani che picchiano. Senza violenza. Senza cattiveria. Severe. Rigide. Mani che hanno visto il lavoro. Occhi a volte verdi. A volte grigi. Che guardano dentro. Che frugano. Che cercano. Occhi che sanno piangere. Occhi che sanno guardare. Durezza di cartapesta. Quel Io-Sono-Uomo-Duro, col cuore di zucchero. Col cuore lacerato. Ricordo docili carezze di nascosto davanti a un film poco seguito. Ricordo baci appassonati in silenzio nascondersi. Ricordo pudore di sè... Come se fossi io... Come me... Vergogna della propria carne. Del proprio esistere. Frugarmi dentro. Nel corpo, nell'anima. Come se cercasse se stesso. Come se non mi trovassi io. Tensione. Prendimi. Inghiottimi. Ancora. E ancora. Preservativi su preservativi che sembrano non bastare mai. Forza pura. E comando io. No comando io. E volerti a tuti costi. Ora. Sempre. Ancora. E non fermarti. E coccole. Che oggi tocca a te. Abbracciami di notte. E non lasciarmi. Se no mi perdo. Non staccarti se no muoio. Con le mani incastrate fra i tuoi capelli. In mezzo ai tuoi riccioli. Che non riesco a smettere. Non voglio smettere. Non farmi smettere. E smetterò. Adesso. Che. Andrai. Via.


 


Avrei voluto


 


Lune nuove con te...