domenica 4 giugno 2006

Ho voglia di emozioni sporche, lacrime vive, gioia pura.


E non riuscire a smettere di essere così agitata. Così nervosa. Ho voglia di qualcosa di sudicio. Di talmente vero da essere sporco. Ho voglia di emozioni, emozioni che nascono sporche di sangue e di placenta. Di verità. Pura e crudele. Urla di voci bianche. E smetterla di pensare. Di pensarci. Smettere di voler essere abbracciata di notte. Non voglio desiderare carezze di madreperla. E piangere di lacrime vive, come se il sole non dovesse risorgere più. Come se domani non dovesse più arrivare. Cullarmi su una melodia semplice, tranquilla. Felicità di sabbia. Restarmene sul ciglio di una scogliera ad ascoltare il vento. E sentirlo picchiare sul volto. Brividi di freddo. Mani che forse non si toccheranno mai più. Credo di essere cambiata. Ancora. Come le stagioni. Credo di essermi accorta che sto crescendo. Credo di essermi accorta che niente mi basta mai. E voglio di più. Sempre. Non mi accontento. Non mi so accontentare. Sempre alla ricerca di qualcosa che non so cosè. Che forse non esiste. Che sono malata. E che qualcuno è riuscito a smuovere una parte che sentivo persa per sempre. Che avevo congelato. Che credevo morta. Credevo di essere morta. Credevo di non aver più bisogno di certe emozioni. Credevo di esserne immune...


Con le valigie ancora disfatte. E il cuore nuovo.


 


1 commento:

  1. ...è quando ti accontenti e non ti chiedi più perchè il vento soffia, il sole splende, la luna muore e rinasce, è allora che l'anima muore...dentro...

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