venerdì 24 novembre 2006

Anche le umiliazioni...



ormai non mi feriscono più...



Ancora con quellodore addosso. E una ferita che porta il tuo nome. Non riesci a scalfirmi. Non ci riesce più nessuno. Sono di roccia calcarea. Imperturbabile. Fredda. Lucida. Ti guardo negli occhi. E sputo parole fredde come la neve. E non mi fai paura. No. La tua umiliazione è più forte della mia. La tua virilità scalfita e umiliata. E mi diverto a guardarti dallalto in basso. Mi diverte il tuo dirmi: "Scusa, non è colpa tua!" Certo che non lo è!!! E metti in dubbio me stessa... Ma non ci casco. Vacillo un pò, ma non mi abbatti. E non riesco a togliermi quel sorriso cinico dalla faccia. Non riesco a togliere quellespressione sprezzante dai miei occhi. E dallalto dei tuoi 28anni non mi fai paura. Mi fai pena. Mi sembri piccolo. Inutile. E. Vigliacco. E improvvisamente ti vedo per quello che sei. Mi appari in tutta la tua banalità. Nudo dietro maschere ben costruite. Spaurito dietro quella tua sicurezza dacciaio. E mi fai pena. Mi umilii. Ma non sento nulla. Dentro. Niente. Solo una terribile tristezza di due corpi fragili e sporchi. Sento la tua solitudine. Troppo uguale alla mia.



Ma continuerò a nascondermi...



dietro il mio cinismo preferito.



Mi tocchi...



ma non riesci a sfiorarmi...



Venere.Di.Marmo


3 commenti: