sabato 14 giugno 2008

E vissero tutti

annoiati e depressi...


Aveva aspettato tanto quel momento... Da sempre. Da quando era bambina. Sposarlo era il suo sogno da sempre. E c'era riuscita. Ma non si aspettava certo che fosse così! Niente più campane. Niente più uccellini. Niente più fiori. La vita era diventata monotona e triste. Con i giorni tutti uguali. Tre pasti al giorno, ricamo e lettura tutti i pomeriggi, tre coiti alla settimana, qualche sporadico e noioso ricevimento. Era stanca. Depressa. Sapeva che ormai avrebbe fatto esplodere la bomba prima o poi. E l'avrebbe fatto.

Aveva bisogno di vita. E se la sarebbe presa. Si sarebbe lanciata in qualcosa di stupido e totalmente incosciente. Una relazione clandestina con un uomo sposato, fare le 4 del mattino bevendo rum in uno di quei postacci in cui le brave mogli non vanno, un bagno di mezzanotte al mare nuda con uno sconosciuto, avrebbe tirato di coca e ballato ubriaca sul bancone di un bar per dimostrare a se stessa che era ancora attraente, ritrovarsi nel bel mezzo di riti orgiastici e godere come suo marito non era riuscito a farla mai, mandare a puttane il suo matrimonio. Avrebbe celebrato la grande madre nelle notti di luna piena nel bosco, correndo nuda per i campi. E non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Sempre di più. Sempre di più. Sempre di più.

Ad un tratto l'orologio a cucù la fece sussultare, erano le sette. Era quasi ora di cena. Si alzò dalla sedia a dondolo, depose il ricamo che stava ormai per finire. Abbandonò i suoi pensieri e si diresse a preparare la cena. Suo marito sarebbe tornato a momenti, meglio non farlo aspettare...


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