Avvolta da uno spesso strato di tristezza...
Odio il natale. L
Avvolta da uno spesso strato di tristezza...
Odio il natale. L
Timidezza. Ricoperta di imbarazzo. Non aver niente da dire, perchè le cose da dire sarebbero troppe. Confusione. Insicurezza cronica. Sentirmi piccola. Impotente. Stupida. E odiare il mio sentirmi così. Odiare il tuo farmi crollare tutte le mie difese. Le mie maschere. E non riuscire a fingere. Occhi bassi. Lacrime che scorrono via come rugiada. E non riuscire a fermarle. Non riuscire a smettere. Non riuscire a essere forte. Ricordi? Hai detto che ero dolce. Che ho bisogno di certezze. E ho avuto paura, perchè nessuno mi aveva mai parlato così. Nessuno si era mai permesso di toccarmi tanto in fondo. Ricordi? Io non sono dolce, io sono una dura! Dura. Devo essere dura. Forte. Io sono forte. Ma perchè sto piangendo? Com
Ed eccomi di nuovo qui. Con la mia perenne solitudine. Con la mia infinita tristezza. Con la mia stanchezza. Ricordi che si affacciano timidi. Ricordi che mi attraversano prepotenti. Flashback. Vederti. Da lontano nella mia testa. E ridere da sola. Quando i ricordi tornano a farmi il solletico. Momenti insignificanti che tornano a stupirmi. Ricordi fragili che si sovrappongono. Che mi riscaldano. Che sciolgono un pò di quel freddo che mi porto dentro. E respirare. Sempre più forte. Come se l
E tenersi per mano. Di notte. Stretti in quel letto. E parlare. Di noi. Di quello che siamo stati. Di quello che ci portiamo dentro. Di quei mostri che tornano a spaventarci di notte. Baci che sanno di miele candito. Il volto incastrato nella tua pelle. Sentirne l
E sono li... Ma non le vedi... Non le vede nessuno... Neanche io. Ma sono li. E rigano le guance. Ma non le bagnano. Sporcano il mio sorriso, ma non le vedi. E
Aveva belle mani. Parlava con le mani. Sorrideva con le mani. Piangeva con le mani. Le dicevano che erano le mani di una musicista. Le mani di un
Ci sono voluti 21 anni per capire... In una qualsiasi società, che sia un grande centro, o una cerchia ristretta di amici, che tu lo voglia o no, o sei come loro, o sei solo. Io ho deciso di essere sola. E ne pago ancora le conseguenze...
Era da tanto che non la prendevo tra le braccia. Era da troppo. E
Ha i polsi ricoperti di bracciali, lacci, cuoio. Sa di cuoio. Le dita anellate vistose. E al collo una croce con un rosario. Sa di cuoio. Porta giacche di pelle. Jeans sdruciti. Da sempre. Da prima che fossero di moda. E sa di cuoio. E
Lui crea l
Perchè? Perchè sono nata con questa testa? Perchè sono nata con questa mentalità? Perchè sono nata in questa città che non capisce? Che non comprende. Che non ascolta. La gente non mi ascolta. Senza arte nè parte. Senza talenti. Senza ispirazioni. Non so fare nulla. Niente che mi permetta di avere qualcosa di mio. Che mi salvi. Che mi innalzi. E non ditemi che so scrivere. Perchè IO NON SO SCRIVERE. Non ci vuole molto a mettere una parola dietro l
Il problema non è mantenere la mia promessa. No. Quello non è un problema. Il problema non è il viaggio. Ho con me i miei libri e la mia musica. Il problema non sei tu. Vederti sarebbe bellissimo. Il problema non sono i soldi, li trovo. Il problema non è la lontananza da casa. Non sento mai la mancanza di casa, andarmene da qua è quello che voglio. Il problema è partire... con la paura di non voler più tornare.
Ho semplicemente desiderato che il tuo ricordo mi sfiorasse. E l
E poi tornare al presente. Tornare alla mia vita. Tornare alle mie paure. E riempirle con le carezze della tua amicizia. Con la tua timidezza che rende timida anche me. Col tuo essere in imbarazzo che imbarazza anche me. Con la tua scarsa autostima che distrugge anche la mia. Perchè tu riesci a essere mille volte migliore di me. Nella tua semplicità. Nel tuo silenzio. Nella tua immensità. Promesse.
Cercandomi. Nelle parole, nelle espressioni, nei graffi della pelle. E non trovandomi. Dove sono finita? Ogni tanto mi perdo. Ogni tanto mi nascondo. Ogni tanto non mi trovo... La me stessa più fragile fugge sempre via, va a nascondersi sotto il letto, in posizione fetale e le mani sulle orecchie, gli occhi chiusi. Stretti. E non vuole vedere. Non vuole sentire. Non gli importa. Non più. Ma oggi non c
Niente. Fatta di niente. Fra le mie mani niente. Niente sogni. Niente possibilità. Niente di concreto su cui appoggiarmi. Solo con la misera speranza di una lavoro che mi porterà via da qui un
Stupida bambina
Nessun cavaliere su un cavallo bianco dalle espressioni forbite e l
E te ne sei andato. Finalmente. Dopo due settimane. Hai smesso di startene la sdraiato, su quel letto, con tutte quelle macchine. Ad attirare lo sguardo dei curiosi. Di ascoltarli ridere dal corridoio. E adesso ti diverti da lassù a vederli tutti affranti dal dolore. Occhi rossi e gonfi di lacrime. Mani tremanti. E teatrali singhiozzi. Che attori. E tu. Lì. A spaventare chi ti guarda. Dall
Com
labbra rosse di fragole e sangue
E riavvolgermi del ricordo di te. Di voi. Di chi ha avuto rispetto della mia anima, di chi no. Di chi ha voluto abbracciarmi, di chi è bastato solo lo sguardo. Di chi mi è entrato dentro senza passare dal mio corpo. Di chi, invece, lo ha preteso. Di chi ha avuto rispetto del mio immaturo imbarazzo. E di chi non gliene è importato niente. Di chi mi ha visto piangere. Di chi non ha voluto vedere. Di chi mi ha lasciato andare. Di chi si è aggrappato alle miei ali. Di chi mi ha perso. Di chi mi ha trovata. Di chi ha preso solo la scorza e buttato via il resto. Di chi mi ha graffiato la pelle. Di chi ho graffiato la pelle. Di chi è riuscito a sfiorarmi l
E manterrò la mia promessa. Perchè si. Perchè voglio farlo. Perchè adesso è una nuova sfida. Perchè devo raccontarti la mia vita. Tutta tutta. Ricordi? Perchè devi farlo anche tu. Perchè siamo cambiati. Tanto. E io sto ancora cambiando. Ho troppa paura. Chiusa nella mia crisalide. Aspetto di diventare farfalla. Spero che il mio cambiare non mi allontani troppo dal tuo cambiare. Non voglio perdere anche te.